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In Borsa corrono le banche ma affondano le utilities

In una seduta borsistica di sostanziale attesa delle parole di Powell di venerdì pomeriggio (ore 16 italiane) al meeting di Jackson Hole, non mancano movimenti significativi a Piazza Affari che difende quota 26 mila nel Ftse Mib

In Borsa corrono le banche ma affondano le utilities

I listini europei archiviano un’altra seduta interlocutoria e chiudono misti, dopo una piccola accelerazione nell’ultima ora di scambi al seguito di Wall Street che, pur muovendosi cauta, è positiva. Lo S&P 500 ha aggiornato il suo primato intraday, spinto dai titoli finanziari, a partire da American Express. Scambia a livelli record anche il Nasdaq

Piazza Affari si apprezza dello 0,12% a 26.060 punti, con il listino principale spaccato a metà, tra le banche in verde e le utility in rosso.

Nel resto d’Europa Francoforte è la peggiore e perde lo 0,32%, con il morale delle imprese tedesche in calo in agosto per il secondo mese consecutivo, a causa del crescente numero di casi Covid-19 e dei colli di bottiglia nelle forniture. Secondo un sondaggio dell’istituto Ifo il dato è sceso a 99,4 punti, dai 100,7 del mese precedente a fronte di un 100,4 punti atteso dagli analisti. A deprimere gli investitori teutonici avrebbe contribuito anche un sondaggio d’opinione pubblicato martedì sulle prossime elezioni federali in Germania, dal quale emerge che, a un mese dal voto, i socialdemocratici di centro-sinistra (SPD) hanno superato i conservatori della cancelliera Angela Merkel per la prima volta in 15 anni. Secondo Reuters “il cambiamento è stato visto dagli analisti come un po’ negativo per i mercati”. 

Di segno opposto Madrid +0,3%; Parigi +0,18%; Londra +0,32%. A imprimere una moderata spinta al rialzo sono stati gli acquisti sui titoli dei viaggi e del tempo libero.

In Piazza Affari si ha riscontro di questa tendenza con Autogrill, +4,59%. Secondo gli analisti di Equita per l’azienda di ristorazione sono arrivati ‘spunti interessanti da un articolo del Sole 24 Ore sul traffico aereo’. Nel primo semestre 2021, i ricavi dal canale aeroportuale per Autogrill sono stati pari a 457,9 milioni di euro e quelli dal canale autostradale per 429,2 milioni. Inoltre l’amministratore delegato di Ryanair ha rilasciato alcuni commenti sulla ripresa del traffico aereo, dando indicazioni di 10,3 milioni di passeggeri ad agosto rispetto ai 9,3 milioni di luglio e 5 milioni di giugno e Lufthansa avrebbe in programma di riaprire le rotte verso gli Stati Uniti da fine estate e verso l’Asia dal 2022.

Sul listino principale della Borsa milanese le perdite più importanti sono per Terna -3,85%; Snam -3,36%; Italgas -2,32% dopo i downgrade di RBC che cita deboli previsioni sui rendimenti futuri delle utility regolate.

Brillano invece le banche, illuminate dall’idea che presto ci saranno novità e matrimoni: Banco Bpm +3,49%; Unicredit +3,14%; Bper +2,09%. Restano mediatamente positivi i titoli petroliferi, con il greggio attualmente poco mosso.

Saipem +1,39%, nonostante il taglio del target price a 2,5 da 2,7 euro da parte di Barclays.

Fuori dal paniere principale scende la Juventus, -0,78%, dopo il via libera del cda all’aumento di capitale fino a 400 milioni di euro da offrire in opzione agli azionisti. L’assemblea per l’approvazione è in agenda il 29 di ottobre, ma l’azionista di maggioranza Exor (-0,14%), che detiene una quota del 63,8% ha già espresso il suo sostegno ed è quindi pronta a mettere sul piatto 255 milioni di euro. Il cda ha anche chiesto a Exor di fare un versamento in conto futuro aumento di capitale da 75 milioni, “al fine di rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria della società nelle more dell’esecuzione dell’aumento di capitale”. L’esecuzione del versamento è attesa “nei prossimi giorni”.

La chiusura è in rosso sul secondario: lo spread tra decennale italiano e tedesco sale a 108 punti base (+3,15%) e il tasso del Btp cresce a +0,66%.

Oggi la Bce ha pubblicato sul sito un’intervista a Reuters del suo capoeconomista Philip Lane, dalla quale emerge che nell’area euro è ancora presto per discutere la fine degli acquisti pandemici (che sono pensati per andare avanti almeno fino alla fine di marzo) e che i governatori avranno tutto il tempo per affrontare il tema nel corso dell’autunno. “A prescindere da quando giungerà la fine del Pepp, questa non rappresenterà la fine del ruolo della Bce in termini di quantitative easing – sostiene Lane – Questo è il motivo per cui non abbiamo bisogno di molto tempo per pensarci”. Il compito principale per il vertice Bce del 9 settembre sarà la decisione sul ritmo di acquisti di bond durante il prossimo trimestre. L’economia del blocco è andata oltre le aspettative nel secondo trimestre dell’anno ma in prospettiva rimangono colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento e rischi legati alla variante Delta. Inoltre Gli aumenti dell’inflazione sono di natura temporanea e destinati come tali a svanire nel corso dei prossimi mesi a fronte di un mercato del lavoro dove non si verifica un forte aumento dei salari.

Il vicepresidente di Eurotower, Luis De Gundos, ha fatto d’altra parte sapere oggi che Francoforte potrebbe nuovamente a breve rivedere al rialzo le proprie previsioni macro per la zona euro.

Sempre in tema di banche centrali resta in primo piano il simposio di Jacskon Hole che comincia, per via telematica, giovedì e sale l’attesa per l’intervento clou del presidente della Fed Jerome Powell, nel quale si cercheranno spunti per capire la tempistica di un avvio di ritiro degli stimoli. 

Sul mercato valutario è piatto l’euro-dollaro, intorno a 1,174.

Tra le materie prime l’oro è in rosso, in calo quasi dell’1%, intorno a 1786,35 dollari l’oncia.

Future Brent (novembre 2021) in frazionale rialzo (+0,5%), a 70,75 dollari al barile.

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