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Imu, Governo stretto fra imprese e Comuni

L’Esecutivo pensa a come estendere il rinvio della prima rata Imu anche ai capannoni industriali, ma da Rete Imprese arrivano richieste ben più impegnative – Delrio rassicura i Comuni: “Non ci sarà alcun deficit di liquidità per i Comuni” – Venerdì il decreto in Consiglio dei ministri.

Imu, Governo stretto fra imprese e Comuni

Da una parte le imprese, dall’altra i Comuni. E poi i cittadini. Il Governo deve rassicurare più fronti sul destino dell’Imu. Rinviare l’acconto sulla prima casa non basta, per questo i tecnici dell’Esecutivo stanno cercando di estendere lo slittamento anche ai capannoni industriali. Non si tratta certo di una misura risolutiva, ma di un semplice espediente per guadagnare tempo: la nuova scadenza sarà probabilmente a settembre, limite entro il quale bisognerà ripensare l’intero modello della tassazione sugli immobili e produrre una nuova riforma. Senza aumentare il deficit, s’intende.

Al momento il Governo sembra orientato ad accontentare le richieste arrivate dal mondo produttivo, ma solo sul piano del rinvio, che non impone di trovare nuova copertura (anche se, nel decreto in arrivo venerdì, sarà comunque impossibile concedere lo stop a tutti). In una lettere indirizzata al premier Enrico Letta, Rete Imprese Italia chiede però uno sforzo di portata molto superiore. 

“L’Imu è stata, ed è, una vera e propria stangata, soprattutto per le Pmi – si legge nel testo –. La metà dei circa 24 miliardi di euro di gettito Imu del 2012 è stata a carico delle imprese. La proposta di sospendere il versamento della prima rata dell’imposta anche per le imprese sarebbe solo un primo passo in attesa di una completa revisione dell’imposizione immobiliare che escluda dall’Imu gli immobili strumentali all’attività d’impresa, perché tali beni non rappresentano una formula di accumulo di patrimonio, ma sono essenziali all’esercizio dell’attività imprenditoriale: senza gli immobili strumentali l’azienda non vive, non esiste, muore”. E per “immobili strumentali all’attività d’impresa” s’intendono anche negozi e alberghi. 

Non solo la prospettiva dell’abolizione, ma anche l’idea del semplice rinvio ha da tempo messo in apprensione i Comuni, che da quest’anno dovrebbero incassare l’intero gettito prodotto dall’imposta. Nei giorni scorsi era stato confermato che le amministrazioni locali riceveranno anticipazioni temporanee dalla Tesoreria di Stato per coprire il mancato incasso della prima rata (complessivamente, due miliardi da trovare entro giugno). 

Oggi però il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, ha rasserenato gli animi anche in prospettiva futura: “Opereremo una revisione complessiva della tassazione sugli immobili – ha detto –, ma non creeremo alcun deficit di liquidità per i comuni. Il Governo garantirà la tenuta dei conti a livello centrale e territoriale”.

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