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Ilva, Antitrust Ue chiede all’Italia 84 milioni: “Aiuti di Stato”

Altra tegola sulla trattativa con ArcelorMittal: Bruxelles punta il dito contro fondi “utilizzati per finanziare il fabbisogno di liquidità dell’acciaieria relativo alle sue attività commerciali” – L’Italia sarà obbligata a recuperare l’intero importo.

Ilva, Antitrust Ue chiede all’Italia 84 milioni: “Aiuti di Stato”

Non c’è pace in acciaieria. Dopo l’ennesimo scontro fra Calenda ed Emiliano, stavolta le cattive notizie arrivano da Bruxelles. L’Italia ha concesso all’Ilva aiuti di Stato illegali per circa 84 milioni di euro e dovrà recuperarli: lo ha stabilito l’Antitrust europeo, che aveva avvitato la procedura già nel 2016 e ora presenta il conto all’Italia precisando che i fondi “sono stati utilizzati per finanziare il fabbisogno di liquidità dell’acciaieria relativo alle sue attività commerciali e non per sopperire ai costi della bonifica ambientale”.

Nel dettaglio, la Commissione ha esaminato cinque misure di sostegno dello Stato all’Ilva, concludendo che due prestiti concessi nel 2015 (quando fu aperta la procedura d’insolvenza) comportavano aiuti di Stato illegali e un vantaggio indebito all’acciaieria sulla concorrenza, in violazione delle norme Ue sugli aiuti di Stato.

In particolare, il sostegno illecito riguarda le condizioni finanziarie relative a una garanzia statale su un prestito di 400 milioni di euro e a un prestito pubblico di 300 milioni di euro.

La Commissione ha concluso che le altre tre misure di sostegno esaminate non si configurano invece come aiuti di Stato, essendo conformi alle condizioni di mercato e non risultando imputabili allo Stato italiano o non comportando fondi pubblici. È questo in particolare il caso dei fondi ammontanti ad oltre 1,1 miliardi di euro che i proprietari dell’Ilva hanno trasferito alla società nel giugno 2017 e che sono destinati a porre rimedio alle gravi carenze ambientali che caratterizzano le attività dello stabilimento di Taranto.

“Le norme Ue sugli aiuti di Stato consentono soltanto di promuovere la competitività e l’efficienza a lungo termine delle acciaierie, ma non di sostenere i produttori che versano in difficoltà finanziarie”, ricorda la Commissione in una nota.

Resta da capire l’impatto che tutto questo avrà sulla vendita dell’Ilva agli indiani di ArcelorMittal, operazione già messa a rischio dalla contesa fra Stato centrale ed Enti locali.

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