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Iliad: Niel lancia l’opa e punta al delisting

Il fondatore di Iliad ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto semplificata su Iliad ad un prezzo di 182 euro e con un premio del 61% sul prezzo del 29 luglio – Il titolo si allinea a Parigi – Conti in rialzo in Italia

Iliad: Niel lancia l’opa e punta al delisting


Rivoluzione in casa Iliad. Il fondatore e principale azionista della società, Xavier Niel ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto semplificata su Iliad. Un’operazione volta ad “accelerare lo sviluppo di Iliad e sostenere la sua strategia”.

Nei dettagli, l’offerta è stata lanciata dalla HoldCo II, società controllata da Niel, che attualmente è in possesso (direttamente o indirettamente) del 70,6% del capitale e del 78,8% dei diritti di voto del gruppo. 

Il prezzo proposto è pari a 182 euro per azione, una cifra che corrisponde a un premio del 61% rispetto al prezzo di chiusura di ieri, 29 luglio, e del 52,7% rispetto alla media delle quotazioni ponderata sui volumi dell’ultimo mese. Immediata la reazione del titolo, che sulla Borsa di Parigi, guadagna proprio il 61% allineandosi al prezzo di Opa. 

‘Ho fondato Iliad nel 1999 e sono molto fiero del percorso del gruppo e del valore creato per gli azionisti. Ormai la nuova fase di sviluppo di Iliad esige trasformazioni rapide e investimenti che saranno realizzati più  agevolmente con la società non quotata”, ha spiegato Niel. “L’ambizione che abbiamo per Iliad ci spinge ad accelerarne lo sviluppo per farne un leader delle telecomunicazioni in Europa’, ha aggiunto il fondatore della società.

Alla data di oggi – continua la nota diffusa da Iliad – “Niel e i manager del gruppo e azionisti storici” che si sono impegnati ad aderire all’offerta detengono direttamente e indirettamente il 74,9% del capitale e l’83,6% dei diritti di voto. L’opa di Niel è “stata accolta favorevolmente all’unanimità dal consiglio di amministrazione di Iliad”, indica inoltre Iliad. 

Alla conclusione dell’offerta, se il numero delle azioni che non hanno aderito non supererà il 10% del capitale e dei diritti di voto, HoldCo II chiderà all’Amf, l’autorità di sorveglianza della Borsa francese, di attuare la procedura di ritiro obbligatorio. Tradotto: si punta al delisting.

In questo contesto il gruppo telefonico transalpino ha pubblicato anche i conti del primo semestre, chiuso con ricavi pari a 3,72 miliardi di euro (+33,7%), sostenuti “dal consolidamento di Play in Polonia, dal rimbalzo della crescita in Francia e da una performance sostenuta in Italia”. Boom del margine operativo lordo, salito del 59,5% a 1,4 miliardi di euro a fronte di un utile netto di 239 milioni (+15%). 

Escludendo l’impatto della Polonia, l’ebitda del gruppo ha registrato un aumento del 17%, “con l’Italia che per la prima volta genera un Ebitda positivo e la Francia che continua a migliorare il margine”. 

Parlando dell’Italia, nel nostro Paese i ricavi sono saliti del 22,9% a 383 milioni, con un tasso di crescita del 20,4% nel secondo trimestre. l’Ebitda è invece passato da una perdita di 84 milioni di euro a un dato positivo per 6 milioni. Nella prima metà dell’anno gli abbonati in Italia sono aumentati di quasi 600mila, 280mila dei quali nel secondo trimestre e il gruppo conta un totale di 7,82 milioni di abbonati alla fine di giugno, con una quota di mercato di oltre il 10%.

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