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Il Tricolore italiano. I macchiaioli e il colore nella bandiera italiana di Edoardo Borrani

Il tricolore viene raffigurato spesso nella bandiera tricolore nelle opere pittoriche. Simbolo di lotte e ideali nel tempo fino alle moderne allegorie del ‘900, politiche, simboliche, sociali e culturali

Il Tricolore italiano. I macchiaioli e il colore nella bandiera italiana di Edoardo Borrani

Il Tricolore italiano nasce nel 1796, come bandiera militare delle repubbliche Cispadana e Cisalpina, per distinguere il contingente italiano all’interno dell’esercito di Napoleone Bonaparte. Nel 1848 viene adottato dai Savoia nel Regno di Sardegna; nel 1861 dal neonato Regno d’Italia, sino a diventare bandiera nazionale nel 1946. L’arte diventa l’interpretazione degli eventi culturali ed è proprio la bandiera a sventolare in tanti dipinti, come ad esempio nelle tante opere dei macchiaioli

I Macchiaioli, gruppo di pittori fiorentini e napoletani del XIX secolo che reagirono alle rigide regole delle accademie d’arte italiane e si ispirarono alla natura per trarre insegnamento. I Macchiaioli ritenevano che le macchie di colore fossero l’aspetto più significativo della pittura. Credevano che l’effetto di un dipinto sullo spettatore dovesse derivare dalla superficie dipinta stessa, piuttosto che da un messaggio o una narrazione ideologica. I Macchiaioli utilizzavano la tecnica dello schizzo per registrare le loro prime impressioni attraverso il colore e la luce. La loro teoria, simile a quella degli impressionisti francesi, era ancora più incentrata sull’uso sperimentale del colore.

Nel corso di un periodo ventennale, i macchiaioli produssero dipinti sorprendentemente freschi e vivaci. L’artista più in vista del gruppo fu il fiorentino Giovanni Fattori (1825–1908), che ottenne brillanti effetti di luce e colore grazie all’uso di forti campiture di colore. Altri importanti pittori del gruppo furono il critico e teorico Telemaco Signorini (1853–1901), che usò il colore con grande sensibilità nelle sue scene solitamente di forte impegno sociale; Silvestro Lega (1826–1895), che unì una gestione chiaramente articolata delle campiture di colore a una sensibilità poetica per il suo soggetto; ma ce ne furono molti altri che usarono il colore in modo altamente originale come Odoardo Borrani con il dipinto che raffigura una giovane donna intenda a cucire la bandiera tricolore, simbolo di liberazione.

L’artista Borrani (Pisa 1833 – Firenze 1905)

Figlio di un pittore paesista trasferitosi a Firenze nel 1840, è uno dei protagonisti del movimento macchiaiolo. Nel 1851 segue i corsi del pittore purista Enrico Pollastrini all’Accademia, nel 1853 frequenta Telemaco Signorini. Intorno al 1855 è tra i giovani artisti e ferventi patrioti che frequentano il Caffè Michelangiolo. Nel 1859, insieme a Signorini, Adriano Cecioni, Diego Martelli e altri giovani del Caffè Michelangiolo si arruola volontario nell’artiglieria toscana. Ed è nel 1861 alla prima Esposizione Nazionale, presentò in Firenze, il tema patriottico ma risolto come un soggetto di genere: un interno con una giovane che cuce una bandiera tricolore. 

Odoardo Borrani, 26 aprile 1859 a Firenze, 1861, olio su tela, cm 68×59, Statens Museum for Kunst, Copenaghen
Odoardo Borrani, 26 aprile 1859 a Firenze, 1861, olio su tela, cm 68×59, Statens Museum for Kunst, Copenaghen

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