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Il Tesoro lancia il nuovo Btp Italia: prima emissione il prossimo 14 aprile

Il nuovo titolo di Stato pensato per proteggere i piccoli risparmiatori dall’inflazione interna avrà una durata di sei anni e non avrà un tetto di emissione – Le cedole saranno semestrali – Il tasso cedolare reale minimo annuo verrà comunicato a ridosso dell’emissione: la prima scatterà il 14 aprile.

Il Tesoro lancia il nuovo Btp Italia: prima emissione il prossimo 14 aprile

Partirà il 14 aprile la sesta emissione del Btp Italia. Lo ha comunicato oggi il Tesoro che prevede un buon riscontro anche per questo nuovo collocamento. “L’operazione sicuramente andrà bene perché le richieste continuano ad arrivare, ma forse la valanga delle ultime volte non ce la aspettiamo”, ha commentato Maria Cannata, responsabile Direzione debito pubblico del Mef, sottolineando che non ci sarà un tetto all’emissione.

La nuova emissione presenta alcune caratteristiche differenti dalle precedenti. In primo luogo, prevede due distinti collocamenti tra retail e istituzionali. Nelle passate emissioni non erano previste due fasi ma una solo per retail ed istituzionali insieme. Al proposito va ricordato che il Btp Italia è un titolo pensato, nelle caratteristiche e nelle modalità, principalmente per i piccoli risparmiatori, ossia per le persone che cercano una soluzione per proteggere nel tempo i propri risparmi, anche se nelle passate edizioni è stato aperto anche agli investitori professionali. Le nuove modalità di collocamento prevedono una prima fase che si apre il 14 aprile e si chiude il 17 destinata al retail. Qui il tesoro potrà decidere la chiusura anticipata ma garantisce comunque un minimo di due giornate per la sottoscrizione del titolo, il 14 e il 15 aprile. La seconda fase si terrà in un’unica giornata, il 17, e sarà rivolta agli investitori istituzionali. Anche qui è prevista la possibilità di chiudere anticipatamente il collocamento prima del termine naturale della giornata di negoziazione, dando un preavviso di 30 minuti. “Il Mef – si legge nel comunicato – garantisce il pieno soddisfacimento delle domande pervenute sul Mot a prezzo fisso pari a 100 durante l’apertura del collocamento”.

La seconda importante differenza con le passate emissioni è la durata del Btp Italia che sale a sei anni dai quattro. Dietro a questa scelta la necessità di rendere l’emissione attraente in uno scenario di tassi molto bassi. Che, ha spiegato Cannata, ha spinto “ad allungare l’orizzonte di investimento” da quattro a sei anni.

Caratteristiche invariate invece sul fronte finanziario: cedole semestrali indicizzate al Foi (ex tabacco) a cui si aggiunge il pagamento del recupero dell’inflazione maturata nel semestre, (con la previsione di un floor in caso di deflazione), rimborso unico a scadenza e premio fedeltà per chi acquista all’emissione durante la prima fase della distribuzione e conserva il titolo fino a scadenza. In caso di deflazione, le cedole vengono comunque calcolate sul capitale nominale investito, quindi con una protezione estesa non solo alla quota capitale, ma anche agli interessi.

Il tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito verrà comunicato a ridosso dell’emissione. Il tasso cedolare (reale) annuo definitivo sarà fissato al termine del periodo di raccolta degli ordini, quindi una volta concluse entrambe le fasi del collocamento, e non potrà essere inferiore al tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito. Il taglio minimo sottoscrivibile è di 1.000 euro o multipli.

Analoghe le modalità di sottoscrizione: i Btp Italia si possono sottoscrivere direttamente online attraverso qualsiasi sistema di home-banking dove è attiva la funzione di trading. In alternativa, come per tutti gli altri titoli di Stato, ci si può rivolgere allo sportello della banca o presso l’Ufficio di Poste Italiane in cui si detiene un conto titoli.

Quella di aprile è la prima delle due emissioni previste per il 2014 ed è la sesta quando i BTP Italia furono lanciati per la prima volta dal Mef nel marzo 2012. Nelle passate quattro emissioni i  BTP Italia  sono stati sottoscritti per un ammontare complessivo di oltre 65 miliardi di euro, di cui  22 miliardi solo nella quinta del novembre 2013.

La stima sull’ammontare complessivo della raccolta dei titoli pubblici per il 2014 è di circa 450 miliardi, di cui finora è stato realizzato il 27%, circa 120 miliardi. Tale valore, ha spiegato Cannata, potrebbe ridursi perché ad inizio anno sono stati ridotti i Bot. “Abbiamo ridotto un pochino i Bot”, ha detto. Ma se le riforme del governo Renzi lo dovessero rendere necessario, “è scontato che ci sarà una revisione al rialzo”.

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