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Il petrolio rimbalza: +8% a New York

La risalita è arrivata nonostante le scorte settimanali siano cresciute negli Stati Uniti di 7,8 milioni di barili, oltre le stime – A sostenere le quotazione è stato principalmente l’indebolimento del dollaro

Il petrolio rimbalza: +8% a New York

Dopo due crolli, arriva il rimbalzo. Ieri, sul Nymex, il petrolio ha guadagnato l’8%, 2,4 dollari, a 32,28 dollari al barile. La risalita è arrivata nonostante le scorte settimanali siano cresciute negli Stati Uniti di 7,8 milioni di barili, oltre le stime, ferme a un +4,8 milioni. Il totale si è portato sopra i 500 milioni di barili per la prima volta dal 1930. 

A sostenere le quotazione è stato però l’indebolimento del dollaro, dovuto al venire meno delle attese per una stretta monetaria da parte della Federal Reserve. Anche dati incoraggianti arrivati dalla Cina hanno aiutato. Inoltre gli investitori sembrano sperare nuovamente in un potenziale accordo su un taglio alla produzione tra Opec e Paesi non membri come la Russia. 

Mosca si dice disposta a trattare ma una simile intesa sembra però improbabile. Lo ha persino detto Vladimir Voronkov, rappresentante russo all’Opec, citato dall’agenzia Interfax. Secondo lui raggiungere un “consensus tra i Paesi Opec nel tenere un meeting [con i Paesi non membri] è difficile”. 

I fondamentali restano comunque poco promettenti. Secondo Morgan Stanley un riequilibrio della domanda e dell’offerta non ci sarà prima di metà 2017: “Nonostante la miriade di annunci di tagli alle spese per capitale, la produzione deve ancora rispondere a un riequilibrio del mercato”.

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