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Il petrolio e il dollaro volano, l’high tech cinese riparte, Stellantis al Mise

Aprono in rialzo le Borse asiatiche – Il superdollaro spinge il Nikkei – Materie prime quasi tutte in rialzo – L’high tech cinese esce dal letargo – Attesa per l’incontro di Stellantis al Mise

Il petrolio e il dollaro volano, l’high tech cinese riparte, Stellantis al Mise

Aprono in rialzo le Borse asiatiche all’avvio della settimana delle trimestrali Usa. Oggi, festività del Columbus day, la finanza americana lavorerà a ritmo ridotto: chiuso il mercato obbligazionario, ripresa in tono minore per le azioni. Anche questo favorisce la fuga in avanti del dollaro, spinto dalla prospettiva del tapering che s’avvicina nonostante il mercato del lavoro meno brillante del previsto (solo 194 mila nuovi posti contro i 500 mila attesi). La valuta Usa, sui massimi da tre anni rispetto allo yen, sostiene la Borsa di Tokyo. Salgono anche quasi tutte le materie prime, ipoteca sull’aumento dell’inflazione.

CORRE ALIBABA, HONG KONG +2,2%

A favorire un clima positivo è soprattutto la ripresa del settore tech cinese, dopo una lunga striscia di ribassi legata all’atteggiamento del governo. Volano Alibaba (+9%) e Tencent (+3%), trascinando al rialzo l’indice di Hong Kong (+2%).

L’Antitrust cinese si è accontentato di comminare una multa di mezzo miliardo di dollari circa al colosso alimentare Meituan (+9% stamane dopo lo scampato pericolo). L’indice Csi 300 avanza dello 0,3%.

IL SUPER DOLLARO FAVORISCE TOKYO

Il Nikkei di Tokyo è in rialzo dell’1,5%, anche a seguito del venire meno della minaccia di una revisione in senso punitivo della tassa sui capital gain: il nuovo premier Fumio Kishida ha detto che il governo non ha nulla in agenda su questo tema.

Le borse di Taipei e di Seul sono chiuse. L’indice Ftse Straits Times di Singapore è sulla parità dopo che le autorità locali hanno annunciato la sospensione dell’obbligo di quarantena per i viaggiatori vaccinati in arrivo da otto paesi, tra cui l’Italia.

IL GREGGIO AI MASSIMI DAL 2014

L’indice Bloomberg Commodity si porta a 103,4, nuovo massimo dal 2015. Petrolio Wti +2%, a 80,9 dollari il barile, massimo dal 2014. Brent a 83,59 dollari. Il future di riferimento del gas naturale è in rialzo del 3%. Non si muove l’oro, a 1.755 dollari.

 FMI: GLI USA CONTRO LA GEORGEVA, “AMICA” DI PECHINO

Un inedito braccio di ferro caratterizza quest’anno l’appuntamento d’autunno della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale. La riunione si carica quest’anno di tensione per le accuse al segretario generale del Fmi, Kristalina Georgieva, che secondo un’inchiesta indipendente avrebbe manipolato i dati a favore della Cina quando presiedeva la Banca Mondiale. Stati Uniti e Giappone chiedono l’immediata rimozione di Georgieva, ma gli europei, Italia compresa, non sono d’accordo. Un primo vertice tra i partner per definire la questione è finito in un nulla di fatto. Un nuovo incontro si terrà in settimana.

OCSE, ACCORDO STORICO SULLE TASSE

A tenere banco nella riunione saranno anche i problemi legati all’impennata dell’energia, in particolare del gas naturale, e le ricadute sui provvedimenti per l’ambiente. L’ambasciatore russo presso la Ue ha ribadito l’offerta di Mosca: l’apertura del gasdotto North Stream potrebbe alleviare i problemi di approvvigionamento dell’Europa.

Sotto i riflettori anche la situazione del mercato immobiliare cinese, in attesa di sviluppi su Evergrande: stamane è prevista la scadenza di un terzo bond in dollari. I primi due, per ora, non sono stati onorati.

Venerdì l’Ocse ha annunciato il raggiungimento di un accordo globale per l’istituzione di una minimun tax del 15% per le grandi aziende.

OGGI IL NOME DEL NOBEL DELL’ECONOMIA

In giornata arriverà da Stoccolma il nome del Nobel per l’Economia. Il dato più rilevante della settimana per le piazze finanziarie sarà quello sull’inflazione Usa, in uscita mercoledì. Si prevede un aumento mensile dello 0,3%. Assieme ai numeri (assai inferiori alle previsioni) sui nuovi occupati, saranno l’elemento più seguito dalla Fed in vista della riunione di novembre che dovrebbe dare il via al tapering, la riduzione degli acquisti di titoli sul mercato. Cresce intanto il numero degli analisti che contesta il giudizio delle banche centrali, che continuano a ritenere “temporaneo” l’aumento dei prezzi.

Il Treasury Bond a 5 anni, tradizionale punto di riferimento per le decisioni sui tassi, ha chiuso la settimana al 2,7%, sopra il livello del 2% indicato dalla Fed.

USA: IN ARRIVO I CONTI DI JP MORGAN

Sempre mercoledì inizierà la campagna delle trimestrali di Wall Street. I primi Big a presentare i risultati registrati tra luglio e settembre saranno BlackRock e JP Morgan assieme a Delta Airlines. In settimana seguiranno Bank of America, Wells Fargo, Morgan Stanley e Goldman Sachs.

I ricavi medi del listino, secondo le previsioni, dovrebbero essere saliti del 17,4%. Ma il dato più atteso riguarda i profitti, che, sotto la pressione dei costi in ascesa, potrebbero risultare in calo al 12,1% (dal 13,1%).

A ROMA IL G20 DELLE FINANZE, ARRIVA LA NOTA PER BRUXELLES

Mercoledì è in programma la riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche Centrali del G20 sotto la guida della presidenza italiana, con il ministro dell’Economia Daniele Franco e il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

In Italia l’Istat pubblica oggi il dato sulla produzione industriale ad agosto e diffonde la Nota mensile sull’andamento dell’economia. Intanto, il Governo lavora al Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles entro la fine della settimana.

OGGI VERTICE AL MISE SU STELLANTIS

Si tiene oggi al Mise il tavolo di lavoro su Stellantis con il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. È previsto lo spostamento delle lavorazioni su Maserati da Grugliasco a Mirafiori, ormai l’unico impianto produttivo per l’auto attivo a Torino.

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