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Il museo MAMbo inaugura la stagione del VHS

A Bologna oggi viene inaugurata una mostra che riporta i visitatori indietro nel tempo e li invita a indagare un momento della loro vita in cui i montaggi e le riprese venivano fatti in maniera analogica prima che il digitale si imponesse e rivoluzionasse il mondo

Il museo MAMbo inaugura la stagione del VHS

Il Museo MAMbo di Bologna ha deciso di far fare un viaggio nel tempo ai suoi visitatori con la mostra VHS+ che apre oggi 13 ottobre e che sarà aperta al pubblico fino al 17 febbraio 2019: per circa vent’anni le videocassette analogiche hanno accompagnato serate tra amici e le vacanze di Natale in famiglia e altrettanti anni sono trascorsi dal periodo in cui si sono avvicendate produzioni a tecnica mista, montaggi video che raccontano un metodo produttivo, un esisto estetico ricercato.

Venti anni fa si intravedeva la volontà di esplorare il passaggio dall’analogico al digitale, è arrivato il cellulare, internet, nuove tecnologie e il progresso. In un mondo ancora analogico senza chat, social media e YouTube, laboratori pionieristici come Opificio Ciclope, Fluid Video Crew, Ogino Knauss, Otolab e Sun Wu Kung hanno materialmente costruito schermi di proiezione nelle loro rispettive residenze – Link Project a Bologna, Forte Prenestino a Roma, CPA ExLonginotti a Firenze, Garigliano e Pergola a Milano – sviluppando fucine creative sintonizzate con le coeve sperimentazioni più avanzate a livello europeo.

Dell’atmosfera di queste esperienze seminali per la formazione dell’estetica mix-mediale italiana tra fine anni Novanta e anni Duemila VHS+ intende restituire un’intensa mappatura espressiva, che invita lo spettatore ad abbandonarsi al flusso di immagini e suoni. Durante il periodo di apertura sono previste quattro domeniche (le prime di ogni mese) di proiezioni speciali con contenuti aggiuntivi.

La rassegna avrà luogo nello spazio espositivo della Project Room del museo di Bologna ed è intitolata VHS+ video/animazione/televisione e/o indipendenza/addestramento tecnico/controllo produttivo 1995/2000. La mostra è un progetto di Saul Saguatti (Basmati Film) e Lucio Apolito (Opificio Ciclope) a cura di Silvia Grandi ed è realizzata in collaborazione con il DAR – Dipartimento delle Arti Università di Bologna e si avvale della sponsorizzazione tecnica di Eurovideo che ha concesso le forniture strumentali per l’allestimento impianto audio-video.

La mostra si presenta con tre proiezioni murali di grande impatto frazionate a loro volta in tante immagini di schermi che obbligano lo spettatore a una visione multipla, in cui sono sintetizzate sia le diverse e variegate produzioni dei gruppi coinvolti sia la super produzione a tecnica mista. Lo spettatore si trova in un ambiente immersivo in cui si snodano spezzoni di video, di programmi e di sigle televisive, videoclip e produzioni di videografica che si alternano incessantemente sulle tre pareti della sala.

Il racconto visivo è accompagnato da semplici didascalie informative che scandiscono la sequenza dei loop video, informando contemporaneamente sugli autori della proiezione, mentre un unico audio diffuso nella sala – sovrapponendo voci, suoni, persone – racconta il periodo e la sua energia con testimonianze dirette degli autori su un sottofondo di suoni e disturbi legati alle similitudini tecnologiche dei video in rotazione sugli schermi.

Per il 14 febbraio 2019 è in programma una giornata di studi con diversi esperti, seguita da una serata di performance di video live art vintage realizzate dai gruppi coinvolti nell’esposizione. Ogni collettivo presenterà una riedizione concentrata dei live originali degli anni ‘90, utilizzando tecnologie e suoni d’epoca per completare l’atmosfera immersiva di VHS+.

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