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Il Milan torna in testa, la Lazio è quarta con la Roma

Con un poker al Crotone i rossoneri tornano in cima alla classifica e Ibra firma oltre 500 gol in carriera – In crescendo anche la Lazio, che supera il Cagliari con il solito Immobile e si piazza al quarto posto in classifica in compagnia della Roma

Il Milan torna in testa, la Lazio è quarta con la Roma

Gerarchie ristabilite. Il Milan regola la pratica Crotone senza alcun problema e si riporta in testa alla classifica, con 2 punti di vantaggio sull’Inter e 7 sulla Juve. Un 4-0 rotondo e meritato, firmato dalla coppia Ibrahimovic-Rebic, autori di due doppiette che hanno deciso il successo rossonero, a dire il vero mai in discussione. Al netto di un avversario sicuramente morbido (ultimo in classifica e con 50 gol subiti in 21 partite), Pioli torna a casa con diverse indicazioni interessanti, a cominciare dalla maturità della sua squadra, mai sotto pressione nonostante l’obbligo di vincere per non perdere il primato. La settimana senza impegni ha pagato, permettendogli di ritrovare un po’ di gamba e brillantezza, oltre a un giocatore fondamentale come Calhanoglu, ieri decisivo nonostante sia partito dalla panchina.

Lo scenario si riproporrà identico anche in questa settimana, mentre dalla prossima, con il ritorno dell’Europa League, comincerà un vero e proprio tour de force, ragion per cui questi giorni di lavoro saranno fondamentali. Dulcis in fundo il tecnico rossonero può godersi Ibrahimovic, che con la doppietta di ieri (30’ e 64’) ha firmato i gol numero 500 e 501 della sua splendida carriera: numeri clamorosi, dei quali sta evidentemente beneficiando tutta la squadra.

“Significa che ho fatto qualche gol nella mia vita – ha scherzato lo svedese – Ad ogni modo segnare è il mio lavoro, l’importante è aiutare il club nel miglior modo possibile”.

“Vedendolo ogni giorno in allenamento non mi stupisco, è un campione – lo ha elogiato Pioli – Sono contento per lui e per la vittoria, pretendiamo il massimo e abbiamo l’obbligo di vincere ogni partita, anche se non è ancora arrivato il momento di guardare la classifica: ci aspetta un periodo con tante gare delicate…”.

Ibra a parte, tutto il reparto offensivo del Milan ha vissuto una domenica di festa. Rebic ha segnato due gol che hanno chiuso ogni discorso (69’, 70’), Calhanoglu ha servito due assist, Leao uno. Insomma, la macchina sta funzionando alla grande, un po’ come la Lazio, che con l’1-0 sul Cagliari si è aggiudicata la sesta vittoria consecutiva e, soprattutto, il quarto posto alla pari con la Roma. Successo importantissimo quello dei biancocelesti, anche perché arrivato al termine di una partita più sofferta del previsto, con il Cagliari ben chiuso in fase difensiva e insidioso in quella offensiva.

Ma la squadra di Inzaghi, si sa, ha sempre qualche asso nella manica, su tutti Ciro Immobile, che con il gol di ieri è arrivato a quota 14 in campionato come Ibrahimovic, solo 2 in meno del capocannoniere Ronaldo. Ci ha pensato lui a sbrogliare una matassa che si stava ingarbugliando pericolosamente (61’), con la collaborazione di altri due totem laziali come Acerbi e Milinkovic-Savic, che hanno confezionato la splendida azione. E così, anche in una serata non brillantissima, i biancocelesti si sono presi 3 punti fondamentali e ora possono guardare con grande fiducia alla prossima giornata, che li vedrà impegnati in uno scontro da brividi a San Siro contro l’Inter.

“Sapevamo che era una gara insidiosa e difficile, ma i ragazzi sono stati bravi a interpretarla, rischiando poco e concretizzando l’occasione che ci è capitata – il commento di Inzaghi – Abbiamo grandissimi rimpianti perché da quando è arrivato questo maledetto Covid sono cambiate tante cose: l’anno scorso ci stavamo giocando lo scudetto, quest’anno siamo rimasti in 12 o 13 in quel periodo nel quale ci siamo qualificati in Champions ma abbiamo perso punti in campionato. Avevamo bisogno di un grande filotto per rientrare e il difficile arriverà domenica, siamo quarti nonostante le sei vittorie consecutive, probabilmente abbiamo perso troppo terreno…”.

L’avverbio usato dal tecnico lascia però intendere come le mire d’alta classifica non si esauriscano qui: dovesse arrivare una vittoria anche a San Siro, infatti, ecco che si tornerebbe a parlare di ben altri obiettivi.

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