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Il gruppo Prada accelera più del previsto: ricavi 2022 a 4,2 miliardi e punta a 10 in un decennio

Sono i primi conti del gruppo per il quale la famiglia ha impostato un passaggio generazionale con l’arrivo a fine gennaio come ceo di Andrea Guerra. Il nuovo disegno di governance, insieme alla proposta di dividendo da 0,11 euro per azione, sarà approvato dall’assemblea del gruppo del 27 aprile

Il gruppo Prada accelera più del previsto: ricavi 2022 a 4,2 miliardi e punta a 10 in un decennio

Quando il gruppo che fa capo a Miuccia Prada e a Patrizio Bertelli aveva annunciato i target nel novembre 2021, aveva promesso di superare i 4 miliardi nel 2024. Invece questo traguardo è stato già raggiunto e superato lo scorso anno con ricavi netti pari a 4,2 miliardi, in crescita del 21% rispetto al 2021. Le vendite retail pari a 3,7 miliardi hanno registrato un rialzo del 24% con contributi da tutte le categorie di prodotto: pelletteria (+18%), abbigliamento (+27%), calzature (+29%). Dal punto di vista geografico, il modesto calo del mercato cinese è stato più che compensato dalle vendite in Europa che hanno registrato un +68% e nelle Americhe un +22%.
Il gruppo ha anche accelerato gli investimenti, soprattutto nel retail, che nel 2022 sono saliti a 276 milioni dai precedenti 217, con l’obiettivo di arrivare 300 quest’anno. Le quattro aree chiave saranno marketing comunicazione, il retail, i centri produttivi e i sistemi digitali.

Sono i primi conti del gruppo per il quale la famiglia ha impostato un passaggio generazionale con l’arrivo a fine gennaio come Ceo di Andrea Guerra. Patrizio Bertelli, che lascia l’incarico di amministratore delegato, è indicato come presidente, Miuccia Prada direttore creativo insieme a Raf Simons di Prada e direttore creativo di Miu Miu.

Ora il gruppo guarda avanti, con previsioni in aumento per il fatturato, nuove acquisizioni e possibile doppia quotazione

“Abbiamo raggiunto i target di profittabilità in 14 mesi invece che in tre anni. E se tutto va bene raggiungiamo anche quello sui ricavi che nel 2023 potrebbero superare i 4,5 miliardi” ha detto Patrizio Bertelli, consigliere esecutivo di Prada, in un’ intervista a Il Corriere della Sera. L’auspicio è che tra dieci anni Prada diventi “una realtà che ha un fatturato di dieci miliardi”.

Inoltre “Stiamo guardando a possibili acquisizioni lungo la filiera, a cominciare dalla rete dei nostri fornitori. Purtroppo nei primi anni 2000 è stato perso knowhow perché tanti piccoli imprenditori hanno chiuso perché non c’è stato un corretto passaggio generazionale” dice ancora Bertelli aggiungendo che “è fondamentale salvaguardare la filiera perché il know-how è qui in Italia, lavorare a beneficio della conservazione della specie. Poi che lo facciano gruppi francesi, americani o italiani, non importa”.
In merito alle indiscrezioni su un dual listing a Milano, in quanto Prada è già quotata alla Borsa di Hong Kong, Bertelli ha detto che “resta un’opzione che stiamo analizzando sul fronte della fattibilità. Ma ci sono ancora molti aspetti tecnici da risolvere perché non ci sono precedenti”.

All’assemblea del 27 aprile verrà portata la nuova governance e la proposta di dividendo a 0,11 euro per azione

Il nuovo disegno di governance sarà approvato dall’assemblea del gruppo del 27 aprile che confermerà i “significativi cambiamenti nella governance, in ottica di continua evoluzione”, spiega il gruppo. “Le recenti modifiche alla struttura di governance segnano un’evoluzione fondamentale per il Gruppo.
Alla stessa assemblea il cda proporrà un dividendo di 0,11 euro per azione. Nel 2022 abbiamo rafforzato il nostro posizionamento e la nostra struttura, e nell’anno in corso — ha spiegato Bertelli —intendiamo accelerare nell’esecuzione della strategia. L’obiettivo è continuare lungo un percorso di crescita stabile e sostenibile, che ci porterà a sfruttare appieno il grande potenziale dei nostri marchi”. E’ stato il canale Retail a trainare lo sviluppo, continua Bertelli, “con una crescita organica forte e diffusa sia di Prada sia di Miu Miu che hanno registrato un’ottima performance in tutte le categorie di prodotto e in tutte le aree geografiche, compensando i risultati della Cina ancora penalizzati dalla pandemia”.

“Entro nel gruppo Prada in un momento di grande cambiamento, ha detto Andrea Guerra —, trovando molta energia. Il gruppo ha un ampio potenziale di crescita che deriva da una straordinaria visione creativa e forza industriale. Continueremo a investire nella desiderabilità dei nostri marchi, nel rinnovamento della rete di vendita e nell’eccellenza manifatturiera. L’esecuzione puntuale della strategia sarà determinante nei prossimi anni, e in particolare sarà fondamentale puntare all’eccellenza nel canale Retail, per rafforzare la relazione con i clienti e offrire momenti di interazione sempre più frequenti». per il 2023 Guerra prevede una nuova crescita: «La Cina è ritornata a essere un motore della crescita”.

Il passaggio di testimone a Lorenzo Bertelli

Alla conference call con analisti e investitori è intervenuto Lorenzo Bertelli, primogenito di Bertelli e Prada, 34 anni, attualmente capo della responsabilità sociale del gruppo di moda e che nel giro di qualche anno assumerà la guida operativa del gruppo, un passaggio di testimone per realizzare il quale la famiglia ha chiamato Guerra. “Continuiamo a implementare la nostra strategia Esg e investiamo per ridurre l’impatto delle nostre attività sull’ambiente”.

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