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Il Covid aumenta le disuguaglianze in 3 modi

Secondo uno studio di Ref Ricerche, la pandemia sta allargando le disparità sociali perché il virus fa più vittime tra i poveri e colpisce di più i lavoratori meno qualificati – Intanto, chi può permetterselo accumula risparmi durante i lockdown

Il Covid aumenta le disuguaglianze in 3 modi

Si sente dire spesso che “davanti al Covid siamo tutti uguali”, che il virus è una grande livella sociale. Ma non è così. Anzi, è vero il contrario: questa pandemia “ha colpito in maniera diversa a seconda delle condizioni socioeconomiche e potrebbe avere effetti a lungo termine sul livello delle disuguaglianze”. È quanto si legge nell’ultima analisi congiunturale del centro di ricerca Ref, che identifica tra ragioni per le quali il Covid sta allargando le disparità sociali.

1) La relazione fra ricchezza e salute

Secondo Ref Ricerche, la prima correlazione da evidenziare è quella fra condizioni economiche e salute: “Chi è in situazione di deprivazione – si legge nello studio – tende ad avere peggiori condizioni di salute, ad esempio perché fa minore ricorso alla prevenzione e spesso ha malattie croniche in età più precoce rispetto alla media, o perché svolge attività che lo espongono a sforzi fisici e in condizioni ambientali disagiate”. Tutto questo ha ovviamente delle conseguenze sui rischi legati al coronavirus, perché “condizioni di salute più precarie rendono più pericoloso contrarre il Covid-19”.

2) I lavoratori meno specializzati sono più esposti

Per quanto riguarda il rischio di contrarre la malattia, durante i lockdown o i periodi di restrizione delle attività i lavoratori più esposti sono quelli impiegati “in settori ritenuti essenziali, che quindi non chiudono – continua l’analisi – In molti casi si tratta di settori dove le mansioni non possono essere svolta da remoto e dove le occupazioni sono a bassa qualifica (con l’importante eccezione della sanità)”. Al contrario, i lavori che si possono fare in smart working “sono più frequentemente svolti da persone con qualifiche e livelli di istruzione più elevati”.

3) Con i lockdown aumentano i risparmi

Infine, sul versante finanziario, le restrizioni producono una contrazione dei consumi e quindi un aumento dei risparmi, che però non sono uguali per tutti. “È probabile che le famiglie ad alto reddito – sottolinea ancora Ref Ricerche – siano anche quelle che hanno aumentato maggiormente il proprio tasso di risparmio nel corso della crisi, realizzando un accumulo di ricchezza”. Solo nella prima metà del 2020, “i risparmi delle famiglie sono aumentati di ben 42 miliardi di euro, un accumulo che riflette situazioni asimmetriche fra quanti hanno mantenuto i loro redditi sostanzialmente invariati, e hanno quindi aumentato la loro ricchezza, e quanti invece hanno subito in misura più immediata le conseguenze della crisi, e hanno dovuto utilizzare i propri risparmi per fare fronte alle spese”.

“Serviranno interventi chirurgici”

Insomma, “la crisi del Covid-19 sta minando le basi della coesione sociale, allargando la platea delle persone in condizioni di disagio”, concludono gli analisti, rimarcando che “l’allargamento delle distanze sociali richiederà nei prossimi anni un nuovo rafforzamento degli strumenti di protezione dei più deboli”. Al momento, infatti, “pur in presenza di ampie risorse messe in campo attraverso gli ammortizzatori sociali, la copertura non è estesa a tutti e, soprattutto, non è permanente. Molte famiglie sono vulnerabili, soprattutto se colpite da perdite dell’occupazione. In futuro, occorrerà dare spazio a interventi chirurgici per concentrare le risorse su chi è rimasto veramente indietro”.

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