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Il cda di Mps delibera l’aumento fino a 3 mld ma è già scontro con il sindaco Valentini sui tempi

Il Cda di MontePaschi ha approvato un aumento fino a 3 mld – Assemblea straordinaria convocata il 27, 28 e 30 dicembre – Deliberato il raggruppamento di una nuova azione ordinaria per ogni 100 azioni ordinarie esistenti – Valentini (sindaco Siena): “L’assemblea non deve svolgersi prima che la Fondazione abbia ripianato i propri debiti”

Il cda di Mps delibera l’aumento fino a 3 mld ma è già scontro con il sindaco Valentini sui tempi

Via libera all’aumento di capitale fino a 3 miliardi ed assemblea degli azionisti convocata per dicembre. Il cda del Monte dei Paschi di Siena, che è stato convocato ieri pomeriggio per questa mattina alle 9, ha deliberato di proporre  all’assemblea straordinaria degli azionisti un aumento di capitale a pagamento per un importo massimo complessivo di 3 miliardi euro. L’assemblea  è stata convocata a Siena per il giorno 27 e per il giorno 28 e occorrendo per il giorno 30 dicembre, rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione, alle ore 9.00 in Viale Mazzini 23. In caso di via libera e dell’ottenimento delle autorizzazioni da parte anche Autorità competenti, Mps prevede che l’aumento di capitale in opzione possa essere realizzato entro il primo trimestre 2014. Il titolo cede il 5,6% in una giornata segnata dalle sospensioni per eccesso di ribasso e un calo teorico fino a -9%.

Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Siena di fronte all’accelerazione del dossier dell’aumento di capitale. “L’assemblea non deve svolgersi prima che la Fondazione abbia ripianato i propri debiti”, ha detto Bruno Valentini aggiungendo: “Sposo senza alcun tentennamento la linea della Fondazione che ha bisogno di tempo”. “Questo non significa che la ricapitalizzazione non si possa fare a gennaio ma solo se la Fondazione, anche grazie alla banca, avrà trovato in quella data le risposte ai propri problemi”, ha precisato con riferimento ai 350 milioni di debito che l’ente di Palazzo Sansedoni ha con le banche creditrici e rilevando che che il fattore tempo è “un obiettivo che deve essere pensato in virtù degli interessi di tutti”.

Per il sindaco si vuole trovare una soluzione “solo finanziaria per la quale si uccide il ruolo di guida responsabile ed equilibrata da parte della Fondazione”. “Mi domando se tutti i membri del Cda che rappresentano la Fondazione hanno saputo servire gli interessi di tutti e due gli enti”, ha detto precisando che “decisioni prese a suo tempo a Palazzo Sansedoni lasciano pochissimi margini di manovra a chi dirige la Fondazione adesso e con coraggio ha assunto questo incarico e sembra voler rappresentare fino in fondo gli interessi di una comunità che l’ha scelta”. “In passato – ha concluso VAlentini – è stata la banca a tirare nelle sabbie mobili del debito la Fondazione e ora non può assistere senza reagire al naufragio del suo principale azionista”.

L’aumento di capitale rientra tra le azioni individuate nell’ambito del piano di ristrutturazione 2013-2017, che al momento è al vaglio della Commissione per il via libera definitivo e che è stato presentato al mercato nelle sue linee guida generali. Le risorse raccolte con l’aumento, che secondo gli accordi con Bruxelles dovrà essere portato a termine entro il 2014,  serviranno a rimborsare i Monti bond, come previsto dal piano di ristrutturazione, e a e far fronte agli oneri correlati al coupon 2013, pagabile nel 2014, e ai costi dell’aumento di capitale stesso.

Nel dettaglio, l’aumento di capitale prevede l’emissione di nuove azioni ordinarie con godimento regolare da offrirsi in opzione ai soci titolari di azioni ordinarie di Banca Monte dei Paschi di Siena  ed può essere seguito in forma scindibile entro il 31 marzo 2015. Il Cda ha inoltre deliberato di proporre all’approvazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti la proposta di raggruppamento delle azioni nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria per ogni 100 azioni ordinarie esistenti.

Gli azionisti sono chiamati in assemblea ad approvare l’aumento e a conferire al Cda la delega per definire le modalità ed i termini e, in prossimità dell’avvio dell’operazione, il prezzo di sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione, il numero massimo di nuove azioni ordinarie da emettere e il relativo rapporto di opzione.

Sul fronte delle banche che interverranno nell’operazione, Ubs agirà in qualità di global coordinator e bookrunner, mentre Citigroup, Goldman Sachs International e Mediobanca – Banca di Credito Finanziaria S.p.A. agiranno in qualità di co-global coordinators e joint bookrunners. In aggiunta, Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, J.P. Morgan, Morgan Stanley e Société Générale Corporate & Investment Banking agiranno in qualità di joint bookrunners. Queste banche, un pool di più di ben dieci banche, hanno sottoscritto un accordo di pre-underwriting per la sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione eventualmente rimaste inoptate. Ubs assiste Mps  in qualità di financial advisor e MPS Capital Services in qualità di co-financial advisor, mentre advisor legale è Linklaters.

Convocata anche l’assemblea ordinaria degli azionisti per il giorno 27 dicembre e, occorrendo, per il giorno 28 dicembre in seconda convocazione, con all’ordine del giorno la nomina di quattro amministratori: Beatrice Bernard, Marina Rubini, Daniele Discepolo e Marco Miccinesi. Verrà inoltre proposta la richiesta di autorizzazione alla vendita di azioni proprie detenute da Banca Monte dei Paschi di Siena.

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