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Il cashback, ecco come funziona: 3 tipi di rimborsi, regole simili

Dall’inizio di dicembre entra in vigore la prima delle tre forme di cashback che accompagneranno gli italiani fino al giugno del 2022 – Si tratta di misure antievasione che permettono di ricevere rimborsi dallo Stato per ogni pagamento effettuato con strumenti tracciabili

Il cashback, ecco come funziona: 3 tipi di rimborsi, regole simili

Dall’8 dicembre l’Italia entra nel meraviglioso mondo del cashback. Grazie a questa misura, milioni di consumatori si vedranno rimborsare dallo Stato una parte degli acquisti effettuati nei negozi fisici con carta di credito, bancomat, prepagata o qualsiasi app di pagamento (come Apple Pay, Samsung Pay, Satispay o PayPal). La misura punta a incentivare l’utilizzo di strumenti tracciabili anche per le spese quotidiane più piccole – compreso il caffè al bar – in modo da ridurre la gigantesca evasione dell’Iva che ancora si registra nel nostro Paese. Per questa ragione dal nuovo meccanismo è escluso l’e-commerce, che già impedisce di evadere l’imposta sui consumi.

Ma attenzione: non esiste un solo cashback. Il governo si è prodotto addirittura in tre varianti sullo stesso tema: il cashback di Natale, il cashback ordinario dal 2021 e il supercachback. Iniziamo dal primo.

IL CASHBACK DI NATALE DA 150

Il cashback natalizio, valido dall’8 al 31 dicembre 2020, punta a sostenere i consumi festivi, che per molte attività rappresentano una fetta importante del fatturato annuo. In questo caso il rimborso sarà pari al 10%, da calcolare su un tetto di spesa pari a 1.500 euro. L’importo massimo che si può avere indietro dallo Stato, quindi, ammonta a 150 euro. Ma attenzione: potranno beneficiare della misura solo coloro che faranno almeno 10 pagamenti elettronici nell’arco del mese e solo a patto che ogni singola operazione non superi i 150 euro.

IL CASHBACK DEL 2021

Dal primo gennaio 2021 scatterà una nuova forma di caschback, che rimarrà in vigore (almeno) fino al 30 giugno 2022. L’aliquota di restituzione è sempre del 10%, ma sarà versata ai contribuenti in due rate semestrali, ciascuna per un ammontare massimo di 1.500 euro (3mila l’anno). Ma a una condizione: per avere diritto al cashback bisogna effettuare, nell’arco dei sei mesi, almeno 50 pagamenti elettronici (100 in un anno). In questo caso si tratta di una soglia minima e non conta il valore dei pagamenti, ma soltanto il loro numero. Basterà quindi pagare almeno 50 caffè con il bancomat.

IL SUPERCASHBACK

Infine, il supercashback: una sorta di concorso che premierà con 3mila euro a testa i 100mila italiani che, sempre nell’arco di 6 mesi, effettueranno il maggior numero di pagamenti con carta. Per avere una speranza di rientrare nella ristretta cerchia dei vincitori, naturalmente, bisognerà utilizzare le transazioni elettroniche davvero molto spesso, quindi anche per le spese più insignificanti. Com’è ovvio, anche in questo caso non conta il valore delle transazioni, ma solo il loro numero.  

COME SI RICEVE IL CASHBACK?

In generale, per ottenere qualsiasi forma di cashback bisogna avere almeno 18 anni, essere residenti in Italia e iscriversi sull’app “Io” della pubblica amministrazione (già utilizzata quest’anno per ottenere il bonus vacanze) o su eventuali altri sistemi messi a disposizione dagli operatori convenzionati con PagoPa (ammesso che ricevano il via libera del Garante della Privacy). Per registrarsi sarà necessaria la carta d’identità elettronica o l’identità digitale Spid. Con l’iscrizione sarà necessario fornire il codice fiscale, gli estremi di una o più carte di pagamento e l’Iban, perché i rimborsi saranno accreditati dallo Stato sul conto corrente. Quanto ai tempi, i soldi relativi a dicembre arriveranno entro febbraio 2021, mentre quelli dei successivi semestri saranno accreditati a luglio del 2021 e a gennaio del 2022. Sono escluse dal cashbak le imprese e le partite Iva.

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