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Il calo degli ordinativi tedeschi e della fiducia europea frena le Borse che però restano attive

Borse volatili ma il calo degli ordinativi tedeschi e della fiducia delle famiglie europee non impedisce i rialzi dei listini – Spread Btp-Bund ancora attorno a 520 pb – Unicredit sempre nella bufera: dopo la sospensione per eccesso di ribasso all’inizio del pomeriggio perde il 6% circa

Il calo degli ordinativi tedeschi e della fiducia europea frena le Borse che però restano attive

Resistono in territorio positivo le Borse europee e riprendono quota dopo la delusione del dato tedesco sugli ordini all’industria: il Ftse Mib torna in rialzo dello 0,60%, dopo  aver ceduto al segno meno sotto la pressione dei titoli finanziari, il Dax sale dello 0,40%, il Cac dello 0,81% e il Ftse 100 dello 0,48%.

In Germania gli ordini dell’industria sono calati del 4,8%, il calo più pesante dalll’inizio del 2009. Segnali di rallentamento dell’economia dell’Eurozona non possono che aggravare i timori sulla recessione che si aggiungono a un mix esplosivo di incertezze che preannuncia nuvoloni carichi di tempesta. Numerosi i fronti di emergenza: dalla Grecia all’Ungheria, dalle banche spagnole ai timori sulla raffica di ricapitalizzazioni nel settore, dal rischio credit crunch (la Bce ha segnalato un nuovo record dei depositi a un giorno delle banche a 455,3 miliardi) allo spread italiano che corre a 525 punti base nonostante gli sforzi di risanamento della manovra varata dal governo Monti. E proprio il premier Monti è volato con un blitz improvviso a Bruxelles per far sentire la voce dell’Italia anche in relazione ai lavori sull’accordo “fiscal compact” deciso a dicembre. Un viaggio che inaugura un vorticoso giro di incontri tra i leader europei in vista dell’Eurogruppo di gennaio. L’euro è in calo a 1,2788 dopo essersi riportato a metà mattina sopra 1,28.

Per l’Italia la buon notizia è il ridimensionamento dei rendimenti dei titoli di Stato a breve, mentre ora il mercato guarda alle aste italiana e spagnola di settimana prossima. 

Più a breve, l’attenzione degli operatori è oggi rivolta ai dati macro in arrivo dagli Usa tra cui l’andamento dell’occupazione e lo stato dei salari del settore privato e della manifattura.Oltreoceano l’umore sembra migliore che nella Vecchia Europa: un sondaggio dell’Associazione degli investitori individuali americani (Aaii) hai ndicato che l’ottimismo degli investitori Usa è ai massimi da fine 2010: il 48,9% è fiducioso che i mercati azionari si muovano al rialzo nei prossimi sei mesi.

A Piazza Affari protagonista del crollo dei bancari è ancora Unicredit che cede l’8,17%. Riferisce Reuters che la Consob ha avviato un accertamento sull’andamento degli ultimi due giorni del titolo di Piazza Cordusio per verificare se ci siano state violazioni delle regole per le vendite allo scoperto.

Bpm cede il 5,74%, Mediobanca l’1,98% e Mpsil 3,60%. Ma sul resto del paniere principale oggi sono ricomparsi diversi segni più. Il mini rimbalzo della Befana continua infatti per Stm che sale del 3,38% sulla scia degli utili record per la coreana Samsung, Lottomatica del 2,29%, Generali del 2,39%, Prysmian del 2,87%.

Premafin balza del 10% beneficiando delle manovre attorno alla galassia Ligresti e la compagnia assicurativa Fonsai:  il fondo Clessidra ha presentato formalmente la propria manifestazione di interesse mentre Unipol starebbe ultimando gli ultimi dettagli. In calo invece Fonsai del 4,52%.

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