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Il 68% delle imprese pubbliche non rispetta la normativa sugli appalti.

Non rispettano le misure sui contratti causando un danno alla concorrenza di più di un miliardo di euro. In Italia quasi il 30% degli appalti viene affidato sensa una gara.

Il 68% delle imprese pubbliche non rispetta la normativa sugli appalti.

Il 68% delle imprese pubbliche non applica il Codice dei contratti pubblici. E’ quanto emerso dalla relazione annuale di Giuseppe Birenza, presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, presentata al Senato. Le società partecipate sottraggono ogni anno alla libera concorrenza una quota di mercato dal valore di 1,2 miliardi di euro.Sono circa 5mila le imprese che disattendono le normative sugli appalti, compresi gli obblighi di comunicazione, nonostante siano tenuti alla corretta applicazione di tali disposizioni. Il problema principale rimane l’assegnazione degli appalti. Secondo il presidente dell’Autorithy, la scarsa capacità di gestione ”spesso porta ad un prolungamento dei tempi di realizzazione dei lavori nonchè ad inasprire il livello di contenzioso, già rilevante in condizioni normali”. Le opere pubbliche rappresentano l’8% del valore del Pil e occupano 1,5 milioni di lavoratori. Nel 2010 la domanda complessiva di contratti pubblici (di importo superiore ai 150mila euro) è aumentata del 9,6%, rispetto allo scorso anno. Ma è un settore con troppe distorsioni che non rendono effettivo tale aumento: circa un terzo degli appalti viene affidato in Italia senza una gara, i costi sono dunque eccessivi e la concorrenza limitata. E’ necessario semplificare il mercato degli appalti e offrire regole chiare e trasparenti. In tal senso Brienza esorta le stazioni appaltanti “a possedere una conoscenza preventiva dei meccanismi utilizzati nelle procedure espletate per poi consentire di adottare i necessari correttivi, al fine di un corretto affidamento dei contratti e di una loro corretta esecuzione”.

Pubblicato in: News

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