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Hera, piano 2023: dividendi +20%, gli investimenti salgono

Al 2023 la società bolognese prevede un margine operativo lordo pari a 1,25 miliardi – Focus su economia circolare e sostenibilità – Obiettivo 3,5 milioni di clienti

Hera, piano 2023: dividendi +20%, gli investimenti salgono

Investimenti per 2,9 miliardi di euro e un dividendo in costante crescita fino a 12 centesimi per azione. Questi i capisaldi del nuovo piano industriale al 2023 approvato dal cda di Hera.

“Alle luce dell’andamento di crescita superiore alle attese e delle operazioni di M&A realizzate, prima fra tutte la joint venture nel Nord Est con Ascopiave, la multiutility emiliana “presenta il nuovo documento strategico quinquennale, che riflette l’impegno per un ulteriore sviluppo industriale, sostenuto da investimenti, innovazione e attenzione alla sostenibilità”, fa sapere la società attraverso una nota.

Dal punto di vista finanziario il nuovo piano industriale prevede un margine operativo lordo al 2023 pari a 1,25 miliardi in crescita di 219 milioni rispetto allo stesso periodo del 2018. Nel preconsuntivo 2019 il mol è a 1,08 miliardi, in aumento del 4,85% rispetto all’anno precedente.

Settorialmente, il mol atteso al 2023 dei servizi di distribuzione elettrica e gas, il ciclo idrico e il teleriscaldamento è di 537 milioni di euro, in crescita rispetto ai 464 milioni del 2018, mentre il margine operativo lordo della filiera ambiente passerà dai 252 milioni del 2018 ai 307 del 2023, con una previsione di investimenti per 618 milioni tra il 2019 e il 2023.

Il piano quinquennale annuncia investimenti industriali e finanziari per 2,9 miliardi di euro: 2 miliardi serviranno a mantenere l’attuale base impiantistica, mentre 900 milioni saranno destinati al “suo ulteriore potenziamento”. Ad aumentare saranno soprattutto gli investimenti destinati allo sviluppo organico degli impianti che raggiungeranno quota 540 milioni (+30% rispetto al precedente piano). Gli investimenti saranno concentrati, principalmente, nelle attività regolate: il 73% del totale sarà destinato alla filiera reti e alle attività di igiene urbana, con interventi di ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture.

Il rapporto tra posizione finanziaria netta e mol nel 2023 sarà pari a 2,8 volte dopo che a fine 2019, in seguito all’operazione Ascopiave, è arrivato a 3,05 volte (al netto di essa sarebbe 2,5 volte).

Passiamo a un capitolo molto caro agli investitori: il dividendo. Il nuovo Piano prevede un incremento costante della cedola. Si parte dai 10 centesimi per azione del 2019, per continuare con i 10,5 centesimi per azione del 2020, gli 11 centesimi del 2021 e gli 11,5 del 2022. A fine periodo, vale a dire nel 2023, il dividendo raggiungerà quota 12 centesimi per azione, in aumento del 20% rispetto all’ultima cedola pagata nel 2018. “Il ritmo di crescita – fa notare Hera in una nota – è dunque superiore rispetto a quello previsto nel precedente Piano industriale, che presentava, invece, un aumento dei dividendi biennale”.

Per quanto riguarda i parametri industriali, il nuovo piano si baserà su tre direttrici: crescita industriale, risk management ed economia circolare, spiega una nota. In materia di sostenibilità la multiutility emiliana sottolinea che quasi 3/4 della crescita prevista in arco piano sarà sostenuta da progetti sostenibili, portando così il valore delle attività di business che, oltre a generare margini operativi, rispondono ai driver per una crescita sostenibile a toccare nel 2023 i 530 milioni di euro (pari al 42% del MOL complessivo). “Tra i nostri obiettivi al 2030: aumentare il tasso di riciclo dei rifiuti urbani, toccando il 67%e superando lo stesso target UE del 65%; ridurre ulteriormente i consumi energetici del Gruppo, diminuendoli del -10% rispetto al 2013; tagliare le perdite lineari di rete del ciclo idrico del 7% rispetto al 2018. Impegni perfettamente in linea con i principi dell’economia circolare e con la natura stessa dei nostri business”, precisa l’Ad di Hera, Stefano Venier.

Lo sviluppo sarà trainato da un mix di crescita organica e per linee esterne. Nel dettaglio il contributo alla crescita dell’ebitda derivante dalla crescita organica è stimato pari a 112 milioni (123 se si considerano i minori incentivi da attività di termovalorizzazione), mentre dallo sviluppo per linee esterne è attesa una crescita di ulteriori 107 milioni.

Entro il 2023 il Gruppo prevede un ulteriore incremento della raccolta differenziata nei territori gestiti, in crescita dal 62,5% del 2018 al 75% del 2023. Nella filiera reti, una parte rilevante di risorse verrà destinata al rinnovo dei contatori: è prevista in arco Piano l’installazione di oltre 500.000 contatori per l’acqua, 150.000 per l’energia elettrica e 650.000 per il gas, di cui 300.000 NexMeter

Sul fronte commerciale, Hera punta a 3,5 milioni di clienti energy entro il 2023. Un obiettivo che è stato ridefinito al rialzo rispetto al piano precedente dopo la partnership con Ascopiave “che ha consolidato la presenza del Gruppo nel Nord-Est e ha consentito di centrare con oltre 2 anni di anticipo il target precedentemente definito (3 milioni di clienti). L’operazione con Ascopiave ha inoltre portato Hera a occupare il terzo posto a livello nazionale nella vendita di energia”, sottolinea ancora la società.

“Il Piano industriale che presentiamo oggi traccia obiettivi in linea con il nostro percorso – sottolinea il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano – da 17 anni cresciamo in maniera ininterrotta, creando valore per i territori in cui operiamo e per tutti gli stakeholder, a partire dai nostri azionisti”.

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