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Guerra Israele-Hamas, stranieri e feriti escono da Gaza sempre più accerchiata: oltre 400 in Egitto, tra cui 4 italiani

Le porte del valico di Rafah si sono aperte lasciando uscire centinaia di stranieri, palestinesi con doppio passaporto e anche feriti gravi. Tra loro i primi 4 italiani. Onu condanna Jabalia: “Possibile crimine di guerra”

Guerra Israele-Hamas, stranieri e feriti escono da Gaza sempre più accerchiata: oltre 400 in Egitto, tra cui 4 italiani

Un fiume di persone che corre fuori dalla Striscia di Gaza: per la prima volta dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas le porte del valico di Rafah sono state aperte ieri, mercoledì 1° novembre. Ne sono usciti in più di 400, per lo più di donne e bambini: circa 320 cittadini stranieri e palestinesi con doppia cittadinanza, più un’ottantina di feriti gravi che non potevano essere assistiti negli ospedali della Striscia e che saranno curati in Egitto. Fra coloro che sono usciti ci sono 4 italiani e la moglie palestinese di uno di loro, volontari di Ong internazionali, accolti dai diplomatici italiani e accompagnati al Cairo. La guerra tra Israele e Hamas, che ha causato la morte di 1.400 israeliani e diverse migliaia di palestinesi, si sta avvicinando al suo punto più critico, con i soldati israeliani alle “porte di Gaza City”, accerchiata da tre lati – nord, centro e sud – alla ricerca di postazioni di Hamas e nella neutralizzazione dei suoi miliziani.

Questa prima evacuazione potrebbe essere replicata anche domani e proseguire nei prossimi giorni per permettere ad altri di lasciare, compresi diversi italiani e di doppia cittadinanza.

Israele: durante la notte uccisi decine di terroristi

L’esercito israeliano sta continuando “a colpire terroristi e distruggere infrastrutture del terrore” a Gaza, ormai sempre più allo stremo. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nella notte “i soldati si sono scontrati con numerose cellule terroristiche nel nord della Striscia di Gaza uccidendo decine di terroristi”. I soldati hanno affrontato le milizie di Hamas con “l’assistenza del fuoco dell’artiglieria e dei tank guidando al tempo stesso un attacco aereo con un elicottero e un missile lanciato da una nave”.

Onu condanna Jabalia: “Possibile crimine di guerra”

Secondo l’esercito israeliano a Jabalia, nei tunnel sotto il campo profughi, si nascondeva il Comando centrale di Hamas del nord della Striscia con il capo Ibrahim Biari e decine di operativi della fazione islamica asserragliati. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha affermato che il bombardamento da parte di Israele del campo profughi palestinese a Jabalia, per la terza volta negli ultimi giorni, rischia di esser inquadrato come un crimine di guerra. “Dato l’elevato numero di vittime civili e l’entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra”, ha scritto l’agenzia Onu su X (ex Twitter).

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