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Guerra in Ucraina, l’Europa in campo: stop allo Swift per le banche russe e armi a Kiev

Nuove pesanti sanzioni contro la Russia sono in arrivo: esclusione dal sistema Swift, congelamento delle riserve della banca centrale. Invio di armi e militari

Guerra in Ucraina, l’Europa in campo: stop allo Swift per le banche russe e armi a Kiev

Armi all’Ucraina e sanzioni economiche rafforzate per la Russia. In primo piano l’esclusione dal sistema Swift per i trasferimenti bancari. L’Europa alza il peso della risposta all’invasione della Russia in Ucraina e domenica pomeriggio, intorno alle 18, è convocato il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue per fissare le nuove disposizioni. Joe Biden intanto conferma la sua linea: “Sanzioni punitive alla Russia o Terza Guerra Mondiale“, non ci sono alternative secondo il presidente Usa.

Guerra in Ucraina, l’Europa invia armi a Kiev

L’Ucraina ha bisogno di linee di finanziamento e di armi. E l’Occidente sta rispondendo in entrambe le direzioni. Gli Stati Uniti hanno stanziato 350 milioni di dollari per aiuti militari e 250 per altro materiale civile, su un miliardo offerto complessivamente.

In Europa la risposta è articolata. L’Italia, da oggi, potenzia la presenza militare in Romania, raddoppiando il numero di aerei Eurofighter, che ora saranno 8. Inoltre, come ha annunciato Mario Draghi in Parlamento, mette a disposizione altri «1.400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2.000 militari disponibili». Attualmente abbiamo anche circa 240 uomini schierati in Lettonia.

La Germania, rompendo la sua storica linea anti-bellica, ha ordinato di trasferire 1.000 lanciarazzi anti-tank e 500 missili terra-aria Stinger. Una decisione importante che incide in modo significativo nell’assistenza militare europea all’Ucraina, poiché gran parte delle armi e delle munizioni del continente sono almeno in parte di fabbricazione tedesca.

Anche la Francia è pronta a inviare equipaggiamenti militari e carburante. Il Belgio invierà 2 mila mitragliatrici e quasi 4mila tonnellate di carburante alle forze ucraine, oltre a potenziare con 300 militari la forza Nato in Romania.

La Repubblica Ceca ha annunciato un pacchetto da 8,6 milioni di dollari. Include munizioni, fucili di precisione, mitragliatrici, sistemi ottici. Equipaggiamenti che seguono 1.200 proiettili per artiglieria dati a gennaio. La Slovacchia ne consegnerà a sua volta 12 mila, insieme a tonnellate di carburante. L’Olanda ha previsto, per ora, l’invio di 200 missili Stinger (anti-aerei). Il Regno Unito ha confermato nuove spedizioni.

Guerra in Ucraina, l’Europa rafforza le sanzioni alla Russia

Oltre ai 45 milioni già stanziati, l’Europa sta preparando un ulteriore pacchetto di 330 milioni di aiuti finanziari all’Ucraina. Saranno destinati a sostenere le popolazioni colpite dalla guerra in atto ma anche al rafforzamento dell’Ucraina nella risposta alle minacce informatiche, al ripristino delle infrastrutture critiche, alla salute.

Sale anche il carico delle sanzioni finanziarie ai danni di Mosca. L’annuncio è arrivato alle 23:05 dalla presidente Ue Ursula von der Leyen dopo un coordinamento con Joe Biden, Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Mario Draghi, Justin Trudeau e Boris Johnson. In concreto: Ue, Stati Uniti, Canada e Regno Unito si muovono insieme per paralizzare – ha detto von der Leyen – la capacità della Russia di finanziare la sua guerra all’Ucraina.

Selezionate banche russe fuori dal Swift

Con quali misure? In primo piano l’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamento Swift, acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication. Gli alleati si impegnano – in una nota congiunta – ad assicurare che “selezionate banche russe siano rimosse da Swift. Questo assicurerà che queste banche siano disconnesse dal sistema finanziario internazionale”.

Swift non è altro che un sistema di messaggistica sicuro che costituisce lo standard per chiudere velocemente i pagamenti di beni, servizi, materie prime, prodotti energetici con trasferimenti bancari internazionali. Il sistema conta su oltre 11.000 aziende e istituzioni finanziarie aderenti, una presenza in oltre 200 Paesi e un traffico di 42 milioni di messaggi al giorno.

Dopo alcune incertezze, anche l’Italia – che con la Germania è il Paese più esposto nei confronti del gas russo – ha dato il via libera.

Stop ai passaporti d’oro degli oligarchi amici di Putin

Altri punti importanti: il congelamento dei beni della banca centrale della Russia per congelarne le transazioni. Si tratta di circa 643 miliardi di dollari di riserve accumulate prima dell’invasione in Ucraina e che Putin potrebbe utilizzare per arginare l’impatto delle sanzioni; il divieto agli oligarchi russi di compiere attività finanziarie sui mercati finanziari occidentali. “Ci impegniamo – prosegue la nota congiunta – a prendere misure che limitino i cosiddetti passaporti d’oro, che consentono ai ricchi russi legati” a Mosca di “diventare cittadini dei nostri paesi e guadagnare l’accesso ai nostri sistemi finanziari”.

Per fronteggiare l’emergenza l’Italia si prepara a ridurre i consumi di gas attraverso l’aumento del carbone per la produzione di elettricità mentre la Commissione Ue sta studiando uno strumento di emergenza per fornire prestiti agli Stati membri per attenuare gli sbalzi dei prezzi del gas. Si tratterebbe di bond comuni sul modello di Sure, il meccanismo usato durante la pandemia per finanziare gli interventi anti-disoccupazione come gli ammortizzatori sociali.

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