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Governo Letta: ecco i 30 sottosegretari e i 10 viceministri

Via libera alla lista dei “vice” del nuovo Esecutivo: Fassina all’Economia, Catricalà allo Sviluppo, Dell’Arringa al Lavoro – Il ritorno di Miccichè, con delega alla Pubblica amministrazione – Tutti senza stipendio aggiuntivo – Superati i numeri del Governo Monti – Ai Trasporti va De Luca, sindaco di Salerno

Governo Letta: ecco i 30 sottosegretari e i 10 viceministri

Consiglio dei minostri ieri sera, d’urgenza, per la nomina di 10 viceministri e di 30 sottosegretari. Resta, intanto, aperta la partita dei 28 presidenti delle commissioni parlamentari. La squadra di governo è comunque più numerosa rispetto a quella di Monti che aveva 26 «vice».

Tra i sottosegretari alla Presidenza del consiglio, per ora, non compare quello che funge da autorità delegata per i servizi segreti che Monti aveva affidato al prefetto Gianni De Gennaro. Mentre Antonio Catricalà, già sottosegretario alla presidenza con Monti diventa vice ministro dello Sviluppo economico. Ora nella squadra dei sottosegretari a Palazzo Chigi ci sono anche il senatore abruzzese Giovanni Legnini (Pd) che prende la delega per l’editoria e il programma di governo, Sesa Amici (Pd) e Sabrina De Camillis (Pdl) che aiuteranno il ministro Dario Franceschini a tenere i rapporti con il Parlamento, Micaela Biancofiore (Pdl) alle pari opportunità, Walter Ferrazza (Affari regionali). E c’è, sorpresa, anche Gianfranco Micciché (Grande Sud) con delega alla Pubblica amministrazione e semplificazione.

La questione più difficile? La battaglia intonro al ministero dell’Economia. La questione più difficile da risolvere? La bataglia scatenata intonro al dicastero dell’Economia. Per il Pd c’è il vice ministro Stefano Fassina, braccio destro di Bersani e responsabile economico del partito seppure dimissionario, con la delega alla riforma fiscale. Mentre il Pdl ha insistito e ottenuto la nomina di Luigi Casero a vice ministro. Arrivano in via XX settembre Pier Paolo Baretta (Pd) e Alberto Giorgetti (Pdl). Invece Simona Vicari (Pdl) sarà sottosegretario allo Sviluppo. Alla giustizia vanno un magistrato e un avvocato: il primo, Cosimo Ferri, leader di Magistratura indipendente, sponsorizzato dal Pdl, mentre il secondo è il bersaniano Giuseppe Beretta. Alla Difesa ci sono Roberta Pinotti (Pd) e Gioacchino Alfano (Pdl). Agli Esteri, invece, arrivano come vice ministri Lapo Pistelli (Pd) e Bruno Archi (Pdl) mentre Mario Giro (Scelta Civica) è sottosegretario. Confermata come viceministro Marta Dassù che faceva parte della squadra di Monti.

Al Viminale arriva Filippo Bubbico, uno dei 10 saggi chiamati da Napolitano, che tutti davano per certo al ministero dell’Economia. Dunque restano fuori dalla squadra di governo i due esperti di Interni del Pd, Emanuele Fiano ed Ettore Rosato, e non ce la fa anche Donatella Ferranti che fino alla vigilia in corsa per la Giustizia. Completano la squadra del ministero dell’Interno Domenico Manzione (Pdl) e Giampiero Bocci (Pd). Alla Cultura va Ilaria Borletti Buitoni (Scelta civica) e Simonetta Giordani mentre il montezemoliano Carlo Calenda (Scelta civica) è viceministro allo Sviluppo economico. Ai Trasporti va il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca (Pd) e all’Agricoltura Maurizio Martina (Pd) e Giuseppe Castiglione (Pdl) mentre al Lavoro è confermata Cecilia Guerra (viceministro), accompagnata da Jole Santelli (Pdl) e Carlo Dell’Aringa (Pd). Infine la scuola e l’Università: Gabriele Toccaffondi, Gianluca Galletti (Udc) e Marco Rossi Doria (confermato). Alla Salute va Paolo Fadda (Pd).


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