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Governo: Cinque Stelle e Pd verso l’accordo per il Conte bis

Salvo colpi di scena dell’ultima ora, si avvicina l’accordo tra i Cinque Stelle e il Pd per la nascita del Governo Conte bis. “Sono ottimnista” ha detto Zingaretti ma i giochi non sono chiusi perchè, dopo aver incassato il sì a Conte, Di Maio ha alzato il tiro chiedendo le poltrone più importanti, tra cui la sua riconferma

Governo: Cinque Stelle e Pd verso l’accordo per il Conte bis

La fumata bianca per la nascita del Governo Cinque Stelle-Pd con Giuseppe Conte ancora Presidente del Consiglio sembra avvicinarsi. Il vertice della sera a Palazzo Chigi tra lo stesso Conte, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti e il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, non è però riuscito a chiudere i giochi e dovrà avere un sgeuito nella mattinata di martedì in vista delle consultazioni che ripartono al Quirinale.

Zingaretti, superando le iniziali rigidità, s’è convinto che l’alleanza di governo Cinque stelle-Pd non ha reali alternative salvo andare alle elezioni anticipate e che per farla nascere non si può sbarrare la strada alla presidenza Conte, reclamata fin dalla prima ora dai Cinque Stelle. E così dovrebbe essere. “Sono ottimista” ha detto Zingaretti dopo un primo veloce incontro con Di Maio nel pomeriggio.

Ma, dopo aver ottenuto la conferma di Conte, i Cinque Stelle – o per lo meno Di Maio che gioca una partita vtutta personale per restare vicepremier – hanno alzato il tiro chiedendo dicasteri molto importanti, a partire dagli Esteri e dall’Interno, che inizialmente sembravano destinati a Paolo Gentiloni e a Marco Minniti. al posto di Matteo Salvini al Viminale. Oltre a blindare Bonafede alla Giustizia e Fraccaro alle riforme istitiuzionali, Di Maio ha chiesto (ma non ottenuto) anche il nuovo Commissario europeo.

Ma il Pd, pur cedendo sulla nomina del premier – che è stato sostenuto dalle cancellerie internazionali, dall’Europa e dall’establishment italiano e che rassicura anche il Quirinale – spera di portare a casa una svolta sul piano dei contenuti, a partire dall’abolizione dei discussi due decreti Salvini sulla sicurezza, da una manovra di bilancio orientata allo sviluppo e alla difesa dell’ambiente – caldeggiata anche dall’Ocse – e dalla riforma elettorale in senso più proporzionale in cui si collocherà (ma non subito) il taglio dei parlamentari.

Martedì riprenderanno le consultazioni al Quirinale che si concluderanno nel tardo pomeriggio di mercoledì con la visita delle principali forze politiche al Capo dello Stato che, salvo colpi di scena, dovrebbe conferire a Giuseppe Conte il nuovo incarico di formare il suo secondo governo. Durissima ovviamente si preannuncia l’opposizione della Lega di Salvini e di Fratelli d’Italia della Meloni. Ma in Parlamento i numeri sono dalla parte dei Cinque Stelle e del Pd, a cui si dovrebbe affiancare anche Leu.

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