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Golf, Tiger insegue i Playoff

Tiger affronta il Quicken Loans National in Virginia alla ricerca di una qualifica prima del più importante Bridgston Invitational. “E’ frustrante non essere in grado di vincere dei tornei – afferma il campione – e non essere praticamente mai in lizza, eppure so di essere vicino, ho solo bisogno di aggiustare qualcosa qui e là”

Golf, Tiger insegue i Playoff

Sarà per gli sponsor, sarà per il suo nome, che è un brand da difendere, ma Tiger Woods, ogni volta che gioca un torneo, lo fa con grande ottimismo, facendo sperare in una sua ripresa i fan di tutto il mondo. L’ex numero uno questa settimana affronta per la prima volta il Quicken Loans National, a Gainesville, in Virginia. Si tratta di una gara di buon livello del Pga Tour, ma soprattutto è l’ultima chiamata per Tiger prima del Bridgston Invitational, un appuntamento prestigioso, già vinto da Woods, ma al quale non potrà partecipare senza migliorare il suo rendimento. Per agguantare una qualifica Tiger, questa settimana, deve vincere. Il podio è alla sua portata, visti gli oltre cento tornei vinti in carriera (non solo sul suolo americano), ma le performance dell’ultimo anno sono state disastrose e la tigre, senza qualche punto in più, rischia di perdere il treno anche dei Palyoffs, la sfida top di fine stagione. Il nostro eroe, al momento, è numero 266 del mondo e numero 195 nella FedexCup. Per lo splendido finale di “campionato” deve risalire 70 posizioni, insomma deve cominciare a vincere qualcosa se vuole restare sulla breccia.

Ce la farà? I prossimi quattro giorni, a partire da oggi, riveleranno qual è lo stato del campione. Dopo aver mancato il taglio all’Open Championship è partito per le Bahamas con i figli, che oggi sono la sua priorità. Ripresi in mano ferri e bastoni sostiene di aver corretto i piccoli errori che gli sono costati per la prima volta due tagli consecutivi in due major. I cambiamenti allo swing sono metabolizzati “anche se – dice Tiger – c’è voluto più tempo del previsto. Comunque ho sempre pensato che questi non avrebbero influito sul mio gioco corto”. I fatti hanno dimostrato il contrario, ma ora qualcosa è cambiato, perché “le cose stanno cominciando a funzionare insieme”. Il punto è proprio questo: ottenere un buon gioco lungo, unirlo a un bel gioco corto e a un putt impeccabile. Sulla carta la ricetta del bel golf sembra facile, ma in pratica è difficilissima, eppure Tiger è riuscito a cucinarla ogni weekend per moltissimo tempo.

Oggi “è frustrante non essere in grado di vincere dei tornei – aggiunge – e non essere praticamente mai in lizza, eppure so di essere vicino, ho solo bisogno di aggiustare qualcosa qui e là”. Nelle gare disputate “ho avuto spesso l’opportunità di fare bene, purtroppo però non l’ho mai saputa cogliere”. Di fronte ora ci sono 36 buche importanti e, si spera, altre 36 per conquistare almeno un bel piazzamento. Il tracciato è un disegno di Robert Trent Jones, un par 71 di 6.600 metri circa. In palio di sono 6,7 milioni di dollari, 1,2 milioni per il primo e 500 punti per la classifica Fedex. Difende il titolo Justin Rose. Fra i favoriti Rickie Fowler e Jimmy Walker. Sul fronte europeo questa settimana si disputa la prima edizione del Saltire Energy Paul Lawrie Match Play, sul percorso del Murcar Links Golf Club, Aberdeen, in Scozia. È un appuntamento voluto da Paul Lawrie, 46enne scozzese, un Open Championship nel ’99 al suo attivo. I concorrenti sono 64 e si affronteranno a eliminazione diretta. Due gli italiani: Edoardo Molinari e Marco Crespi. Medio il livello del field che comprende John Daly, Chris Wood, Robert Karlsson, Alvaro Quiros, lo stesso Paul Lawrie, Nicolas Cosaerts, Raphael Jacquelin, Jeev Milkha Singh. Un milione di euro è il montepremi complessivo.

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