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Golf, quarto ko alla schiena per Tiger Woods

Ennesimo stop per il campionissimo statunitense, che promette un ritorno nel 2018 ad alti livelli: a fermarlo è di nuovo una lombo-sciatalgia.

Golf, quarto ko alla schiena per Tiger Woods

Quarto intervento alla schiena per Tiger Woods, che spera di vincere la sua partita più importante, una lombo-sciatalgia che non vuole dargli tregua. “Non vedo l’ora di tornare a una vita normale – dice il campione – di giocare coi miei figli, di competere nel golf professionistico e di vivere senza il dolore che sto combattendo da tanto tempo”. Il problema va avanti almeno da tre anni, eppure tre operazioni non sono state sufficienti a risolverlo. C’è da augurarsi che l’ex numero uno del mondo possa davvero riprendere una vita normale, quanto al golf, mai dire mai, però si fa fatica a crederci. Sul suo sito Tiger, che oggi è un marchio più che uno sportivo, promette d’impegnarsi per il 2018, ma è legittimo pensare che debba scrivere così per esigenze di copione, per i campi che deve disegnare, per il suo ristorante, per gli sponsor rimasti. Forse questa promessa non è altro che l’ultima tappa di un lungo addio. Il golf però è strano e non smette mai di stupire. Quando meno te lo aspetti ecco che un giocatore che sembrava finito risorge dalle sue ceneri. È il caso di Edoardo Molinari, protagonista la settimana scorsa di una straordinaria vittoria all’Open del Marocco. Quello di Edo, 37 anni, fratello grande dei due Molinari, è un ritorno importante e sofferto.

La sfortuna lo ha colpito qualche anno fa, all’apice della carriera, con un problema al polso, che si è risolto con un intervento chirurgico e l’inevitabile convalescenza. La risalita è stata dura, perché Edoardo, già vincitore di tre titoli e giocatore di Ryder Cup, è dovuto ripartire dal fondo, dalle qualifiche. Alla fine ce l’ha fatta e questo successo lo mette tranquillo per qualche anno. L’ingegner Molinari però non è uno che si accontenta di partecipare e di garantirsi un posto in classifica, come ha dimostrato in Marocco. È un cavallo di razza e quando sente di essere vicino alla meta, trova il grande sprint, come solo i campioni sanno fare. C’è da sperare quindi che ci farà ancora battere il cuore, nella lunga stagione del tour europeo. Il golf è strano, dicevamo, come ha dimostrato due settimane fa Sergio Garcia, vincendo il Masters, quando nessuno scommetteva più su di lui. Niente vieta di sperare, allora, che anche Tiger, che è stato il più bravo di tutti, alla fine di questo lungo calvario ritrovi la sua salute e la sua volontà. Nel 2018 avrà 42 anni. Jack Nicklaus ha vinto il suo ultimo major a 46. C’è ancora tempo per illudersi.

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