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Golf, l’élite mondiale all’Arnold Palmer Invitational

Uno dei grandi protagonisti attesi è Adam Scott, vincitore di due tornei importantissimi come l’Honda Classic e il WGC Cadillac, mentre Francesco Molinari purtroppo è ancora in parabola discendente

Golf, l’élite mondiale all’Arnold Palmer Invitational

Il Florida Swing chiude in bellezza questa settimana con l’Arnold Palmer Invitational a Bay Hill, vicino a Orlando, dove, da oggi a domenica, si riunisce l’élite mondiale di golf per uno dei tornei più affascinanti del circuito. Rory McIlroy, Jason Day, Adam Scott, Henrik Stenson, Francesco Molinari sono solo alcuni dei giocatori di spicco, in un field selezionato di 120 partecipanti. Il percorso è un par 72 di 6700 metri; difende il titolo Matt Every.

La posta in palio è media, per il Pga Tour: 6,3 milioni di dollari, 1,340 mila dollari per il primo, 500 punti Fedex al vincitore. Ma essere ammessi al torneo di Arnold Palmer è già un privilegio, perché significa fare parte dell’esclusivo club dei fuoriclasse di questo sport. L’attenzione sarà calamitata principalmente da Rory McIlroy e Jason Day, che combattono a pochi centesimi di punto di distanza per il secondo e terzo posto nel ranking mondiale, mentre Jordan Spieth, restando a casa, non mette a rischio la sua prima posizione.

Uno dei grandi protagonisti attesi è Adam Scott, vincitore di due tornei importantissimi come l’Honda Classic e il WGC Cadillac; mentre Francesco Molinari purtroppo è ancora in parabola discendente e in sei tornei sul suolo americano non è ancora andato oltre il 33esimo posto. Questa sarà la sua settima prova e dovrà dare tutto se stesso per risalire qualche posizione nel ranking dove è scivolato in 81esima posizione. Il contesto è di grande prestigio e si spera che Francesco metterà a frutto il prestigioso invito.

Il torneo di Arnold Palmer dal prossimo anno diventerà fra l’altro ancora più importante: Tim Finchem, commissario della Pga Tour, ha annunciato che, dal 2017, il montepremi della gara salirà a 8,7 milioni di dollari e l’esenzione per il vincitore diventerà di tre anni.

“Arnold Palmer – ha detto Finchem – è senza dubbio una delle figure più importanti nella storia del golf professionale, perché ha accresciuto la popolarità di questo sport con il suo stile emozionante. Questo torneo è parte della sua eredità e abbiamo deciso di lavorare insieme per elevarne ulteriormente la statura”.

In questo felice contesto l’unica nota stonata è il fatto che Sky Sport, inspiegabilmente, pur disponendo del torneo, abbia deciso di non trasmetterlo. Per la seconda settimana di seguito quindi il pubblico italiano dovrà rinunciare al golf in tv e ripiegare su quanto si può vedere online. Una scelta davvero deludente in un momento in cui l’Italia ha bisogno di promuovere il golf, visti i grandi impegni che la Federazione si è assunta per i prossimi anni.

A questo proposito c’è da segnalare che, nei giorni scorsi, la FIG ha scelto il direttore generale del “Progetto Ryder Cup 2022”. Si tratta di Gian Paolo Montali, parmigiano, classe 1960, già allenatore di pallavolo, ex dirigente sportivo di società calcistiche prestigiose come Juventus e Roma.

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