Condividi

Golf, al via il Bridgestone con Tiger Woods favorito. E la prossima settimana è Pga Championship

Bridgestone Invitational al via, Tiger Woods a un passo dalla vetta del mondo – E la prossima settimana c’è l’ultimo major di stagione: il Pga Championship.

Golf, al via il Bridgestone con Tiger Woods favorito. E la prossima settimana è Pga Championship

Tiger Woods è di nuovo a un passo dal vertice della classifica mondiale di golf e ha davanti due grandi occasioni per insidiare il primo posto a Luke Donald: il Bridgestone Invitational questa settimana e il Pga Championship, la prossima settimana. Un torneo dopo l’altro il grande campione statunitense sta risalendo la china fino all’Olimpo, dall’abisso nel quale era precipitato a partire dal 2008, quando una lite con la moglie rivelò al mondo la sua doppia vita a luci rosse. 

Benché la sua prestazione all’Open Championship di due settimane fa non sia stata brillante, Tiger si è piazzato terzo e così ha scavalcato Rory McIlroy nel ranking mondiale e ha già occupato il secondo posto, cominciando a braccare Donald. La distanza fra i due è consistente (oltre un punto e mezzo), ma non insuperabile nel giro di qualche torneo. E ora l’elite del golf si riunisce in Ohio, al Firestone Country Club, South Course, 452 E. Warner Road, Akron.

Settantacinque i giocatori per 8,5 milioni di dollari in palio, di cui 1,4 milioni destinati al primo classificato. Il confronto avviene su un percorso di 7400 yard, un campo lunghissimo per un par 70, disegnato da Bert Way nel ’29 e risistemato da Trent Jones nel 1960. A lottare sui fairway sono i migliori del mondo, per 72 buche e senza taglio dopo due giornate. Fra di loro c’è anche Francesco Molinari, numero 23 del ranking, il torinese in splendida forma che continua a macinare successi e che ha i numeri per mettere a segno una vittoria importante. All’appello manca solo Webb Simpson, vincitore dello Us Open, assente giustificato: è a casa per la nascita del suo secondo figlio.

Tiger parte favorito, ha già vinto questo torneo sette volte e conosce il campo alla perfezione. Ma c’è grande attesa anche per Adam Scott, vincitore del Bridgestone l’anno scorso, il quale fa la sua prima apparizione dopo la bruciante sconfitta al British, due settimane fa.

Le ultime quattro buche dell’australiano al Royal Lytham & St Annes sono già entrate nella storia del golf, iscritte purtroppo nel capitolo grandi delusioni, insieme al caso più clamoroso di “paura di vincere”, quello di Jean Van de Velde al British Open del 1999 (un triplo bogey alla 18 dopo una serie di scelte scellerate).

Scott al tee della 15 ha ancora in mano il torneo, dopo tre giorni di gioco perfetto. L’incantesimo però si rompe proprio a poche buche dal lieto fine: la pallina comincia a rimbalzare un po’ troppo lunga, un po’ troppo a destra o a sinistra, a sfiorare i bordi senza entrare. Risultato: quattro bogey nelle ultime quattro buche che consegnano la Claret Jug nelle mani del grandissimo Ernie Els.

Ma c’è ancora qualcosa che resta negli occhi degli spettatori di tutto il mondo, a pochi giorni di distanza da quell’evento e in occasione di un nuovo torneo: è l’espressione di Woods a metà della 18, dopo aver dato un occhiata al lederboard. La sua attenzione è attratta dal capovolgimento in corso: Els ha già chiuso il suo giro con un birdie, mentre Scott ha appena perso un altro colpo alla 17, annientando il suo vantaggio sul campione sudafricano. Tiger osserva, spalanca gli occhi e piega la bocca, in una smorfia un po’ stupita, un po’ divertita. Come dire: però, che finale ragazzi! E la sorpresa c’è tutta, in questa splendida soap opera che è il golf. Perché Scott cede un altro colpo alla 18 e perde il torneo, insieme al suo caddie Steve Williams.

Fra Woods e Scott non c’è mai stata rivalità, stima magari, ammirazione del più giovane verso il grande campione. Ma ora di mezzo c’è Steve Williams, il caddie storico di Tiger licenziato dopo 13 anni di vittorie insieme e passato a Scott ancora prima di sapere del benservito. Un divorzio che ha segnato la fine della loro amicizia fra le polemiche, perché Williams ha alimentato il fuoco delle chiacchiere su Woods, togliendosi dalle scarpe più di un sassolino. Ha accusato Tiger di tirchieria, di insensibilità fino a dire che non vedeva l’ora di….Parole irripetibili, che lo hanno costretto a scuse pubbliche, perché volgari e tacciabili di razzismo. Tiger non ha mai risposto, non si è messo al livello dell’ex amico, ma di sicuro non ha gradito e ora aspetta sulla sponda del fiume. Quella faccia all’Open diceva molto più di quanto voleva, a chi conosce quello che c’è dietro e ha un po’ di immaginazione. Oggi la storia riparte da Tiger numero 2 al mondo e Scott numero 5, la partita ricomincia, con un po‘ di gossip e tanto spirito agonistico.   

Commenta