Condividi

Gli inceneritori raccontati bene: ecco un video per capire

La raccolta dei rifiuti è ancora un problema cronico in molte città italiane, Roma in testa. E i dati raccolti nel Rapporto 2018 dell’Ispra documentano che il 23% di 30 milioni di tonnellate finisce in discarica, una montagna di spazzatura va all’estero, e sugli inceneritori si fa ideologia. Ma TG2 Dossier Rai affronta l’argomento senza distorsioni. Ecco il video.

Gli inceneritori raccontati bene: ecco un video per capire

Il problema dello smaltimento dei rifiuti, con le città sommerse – a turno – dall’immondizia, non è risolto. Tutt’altro. Ma sul tema degli inceneritori – o termovalorizzatori come si chiamano gli impianti più moderni – si fa ancora poca o cattiva informazione. Prevale, in sintesi, l’approccio ideologico. E così si passa da “un inceneritore per provincia” di Matteo Salvini a “gli inceneritori non servono” dei 5 Stelle senza che alle affermazioni politiche siano collegate adeguate spiegazioni e documentazioni a supporto dell’una o dell’altra tesi.

Eppure, dall’ultima edizione 2018 del Rapporto sui rifiuti presentato dall’Ispra, emerge che la raccolta differenziata interessa il 55,5% dei rifiuti prodotti ma solo il 47% viene riciclatofinisce ancora in discarica ben il 23% dei rifiuti urbani prodotti (contro l’1% di Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia e l’82% della Grecia o il 92% di Malta). La conseguenza? Su quasi 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti abbiamo trasferito all’estero 355 mila tonnellate di rifiuti urbani nel 2017. Le destinazioni principali sono l’Austria (27,8%) e l’Ungheria (13,1%) che insieme assorbono il 40% dei rifiuti che non sappiamo smaltire. I costi di questa gestione sono alti: l’abitante del Centro Italia, meno efficiente, paga 50 euro (206,88 euro/abitante per anno) più che il suo omologo al Nord (151,16 euro) e 30 euro in più di quanto si spende al Sud (182,27 euro).

TG2 Dossier

E veniamo al nodo degli inceneritori: il 18% dei rifiuti urbani prodotti è incenerito, mentre l’1% viene inviato ad impianti produttivi, quali i cementifici, centrali termoelettriche, ecc., per essere utilizzato all’interno del ciclo produttivo per produrre energia. Ma per saperne di più e capire come stanno realmente le cose, senza furori ideologici è utile guardare questo eccellente servizio del Tg2 Dossier, andato in onda il 16 dicembre scorso. Lo ha notato e rilanciato l’Astrolabio, la newsletter degli Amici della Terra. L’inchiesta ha il pregio di descrivere in circa 45 minuti, attraverso immagini, racconti e pareri motivati, la molteplicità di condizioni che possono derivare dalle diverse gestioni di rifiuti. Quali i vantaggi, anche in termini di bollette inferiori per chi abita nelle città dove migliori sono i servizi, anche in termini di tutela ambientale e della salute. Passando da Napoli, Brescia, Parma e Bergamo. E senza trascurare la dialettica dei pareri. Dura 45 minuti, ma ne vale la pena.

Commenta