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Giro d’Italia: Nibali, che incubo

Il campione italiano, appiedato anche da un salto di catena, arriva 25esimo perdendo 2’10” dall’olandese, secondo dietro al sorprendente vincitore, il russo Folivorov – Anche Valverde in ripresa recupera sullo Squalo quasi tutto il tempo perso a Corvara

Giro d’Italia: Nibali, che incubo

Si può perdere un Giro in 10 km di cronoscalata? Vincenzo Nibali ha fatto di tutto per riuscirci mettendoci molto di suo, con le gambe che non giravano, e – piove sul bagnato – pagando un salato dazio anche alla iella per un disastroso salto di catena e conseguente cambio di bici che gli hanno fatto perdere altro tempo e soprattutto saltare i nervi. Ecco che la salita all’Alpe di Siusi si trasforma in un incubo per lo Squalo che tre anni in una gara simile a Polsa mise le mani sul suo primo Giro. Quella di ieri non è la piccola stecca di Roccaraso costata una manciata di secondi.

Qui, nello scenario incantato delle Dolomiti, Nibali regala 2’10” alla maglia rosa olandese di Steven Krujiswijck che fa una crono alla grande, piazzandosi secondo per una questione di centesimi dal vincitore, il sorprendente russo Alexander Folivorov della Gazprom. Krujiswjick, secondo a Corvara dietro a Esteban Chaves, ha perfezionato il suo week-end da favola con una cronoscalata che legittima la sua leadership al Giro, esibendo vitalità e brillantezza tanta da sconvolgere nel giro di 48 ore tutti i pronostici su chi vincerà la corsa rosa.

La classifica, che fino a Cividale racchiudeva in un fazzoletto di secondi, i primi cinque, vede oggi Krujiswjick dominare il Giro con un vantaggio di 2’21 su Chaves mentre Nibali, scivolato al terzo posto, è staccato di 2’51”. Quarto a 3’29” è Valverde, che dopo la defaillance nel tappone dolomitico è stato protagonista di un’ottima cronoscalata –terzo a 23” – che lo riporta nella generale a ridosso dello Squalo. Solo se si guarda al palmarés di Krujiswjick ancora vuoto di vittorie importanti a quasi 29 anni, viene naturale usare prudenza nel definire l’olandese già il padrone del Giro, come lo fu, contro ogni pronostico, Ryder Hesjedal che infilò il favorito Joaquim Rodriguez nel Giro del 2012.

Certo, vederli ieri pedalare, Nibali e l’olandese, appaiati sui monitor della tv era un confronto che faceva male ai tifosi dello Squalo tanto differenti erano la resa e la freschezza. Ma il Giro non finisce all’Alpe di Siusi. Dopo l’ultimo riposo di oggi, la carovana riparte domani per Andalo, prima di puntare decisamente verso le Alpi franco-piemontesi dove venerdì e sabato il Giro affronta due tapponi d’altri tempi. Krujswick, nell’euforia del dopo-tappa di ieri, ha scommesso su stesso e sulla sua tenuta.

Ma Nibali, se oltre all’orgoglio avrà anche le gambe giuste, ha tutto il tempo per rimediare anche perché potrebbe all’improvviso giovarsi di un’alleanza fino ieri impossibile, con Chaves e anche con Valverde, i due big della Movistar, che hanno tutto l’interesse di attaccare anche loro l’olandese che non ti aspetti, quello che per due settimane si è mimetizzato per poi sbucare alla luce del sole tutto vestito di rosa.

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