Condividi

Giro: da oggi è montagna con Uran super favorito

Si sale a Oropa nel ricordo dell’impresa di Pantani – Riflettori accesi su Quintana, l’unico che in salita può minacciare la maglia rosa – Ieri a Rivarolo terzo successo italiano con Marco Canola.

Giro: da oggi è montagna con Uran super favorito

Sarà forse uno solo a ricordarsi per tutta la vita della Fossano – Rivarolo Canavese, la tredicesima tappa del Giro in cui è accaduto poco o nulla, come c’era da aspettarselo dopo lo scossone alla classifica dato dalla cronometro dei vini che ha mandato in orbita la stella di Uran: quell’uno è Marco Canola, un giovane ciclista della Bardiani. che ha colto la sua prima vittoria battendo in volata i due compagni di fuga, il venezuelano Jackson Rodriguez e il francese Tulik, sfuggendo di un soffio al gruppo che li aveva ormai nel mirino. Altri pochi metri e il sogno di Canola sarebbe stato spezzato  dal solito Bouhanni, che appena 11 secondi dopo regolava lo sprint del gruppo. Al velocista principe del Giro, sempre più maglia rossa di leader della classifica a punti, resta ormai l’ultima tappa di Trieste per centrare uno straordinario poker di vittorie. Da oggi il Giro è solo e tanta montagna: per Uran il terreno ideale per difendere la maglia rosa. Dopo Barolo i bookmakers lo quotano 1,75 per la vittoria finale. Una minaccia alla sua leadership più che da Evans, che pare aver esaurito la carica di energie, potrebbe venire dal connazionale Quintana, che è il più forte grimpeur in circolazione ma che, colpa anche di un’infezione respiratoria, accusa in classifica un ritardo di tre minuti e mezzo.

Il duello tutto colombiano potrebbe già andare in scena già da oggi sulle rampe che portano al Santuario di Oropa. Una salita che ricorda una delle più straordinarie imprese di Marco Pantani. Quel giorno del Giro del 1999 il Pirata in maglia rosa, proprio ai piedi della salita si deve fermare per un salto di catena. I suoi avversari raddoppiano le forze per staccare il padrone del Giro. I secondi sembrano minuti. Pantani, quando riparte, è nelle retrovie della corsa. Implacabile  nella rincorsa, il Pirata risale, riacciuffando tutti uno dopo l’altro. Raggiunge e salta e pianta in asso anche Jalabert  che era in testa alla corsa. Vince per distacco tra il visibilio della folla. Una rimonta incredibile tanto che Jalabert disse quel giorno: “quando Pantani scatta, l’unica cosa che puoi fare è voltarti dall’altra parte per non vederlo”. In Paradiso al santuario di Oropa, il Pirata qualche giorno dopo finirà nell’inferno di Madonna di Campiglio.

Commenta