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Giornata della libertà di stampa: la guerra raccontata oltre la propaganda il 3 maggio a Milano

Il 3 maggio al Giardino dei Giusti di Milano il racconto indipendente dei fotoreporter ucraini e dei dissidenti russi. Senza il filtro della censura

Giornata della libertà di stampa: la guerra raccontata oltre la propaganda il 3 maggio a Milano

In che modo e quando la realtà viene trasformata e diffusa in modo non oggettivo in tempi di guerra
Come smontare le fake news? In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, giornalisti e attivisti ucraini, bielorussi e russi racconteranno un anno di invasione militare, senza il filtro della censura e oltre il linguaggio della propaganda, contro la mistificazione della realtà.
Il ritrovo è il 3 maggio dalle ore 10,30, al Giardino dei Giusti a Milano (via Cimabue, metro QT8), il primo degli oltre 200 presenti nel mondo, creati dalla Fondazione Gariwo di Gabriele Nissim, Pietro Kuciukian, Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli.
Al centro del racconto ci saranno le persone e i luoghi della guerra, attraverso la testimonianza del giornalista Ilia Krasilshchik e l’esposizione del fotografo e artista Danila Tkachenko. Su entrambi lo stato russo ha emesso un mandato di arresto internazionale. Krasilshchik, già co-fondatore di Meduza, è direttore di Helpdesk.media, una startup editoriale che aiuta i cittadini russi ad evitare la coscrizione e quelli ucraini a sopravvivere durante il conflitto. Lo fa smontando le fake news, fornendo informazioni pratiche a chi si trova sotto le bombe e raccogliendo informazioni di prima mano da dissidenti e cittadini in fuga.

Un esercizio di immaginazione immersiva

Ai partecipanti alla manifestazione verrà chiesto di fare un esercizio di immaginazione “immersiva”. Per tutta la giornata, infatti, il Giardino dei Giusti di Milano diventerà una sorta di teatro di guerra: attraverso mega pannelli verranno riproposti gli scenari più devastanti del conflitto in Ucraina. Lo sguardo è quello dei fotoreporter ucraini rimasti intrappolati nelle città assediate dal Cremlino. Al loro fianco, ci sarà la presenza delle comunità delle diaspore ucraina, russa e bielorussa, unite per l’occasione con lo stesso messaggio di richiesta di democrazia, giustizia e verità.

Una mostra per invertire la rotta

La mostra allestita nel Giardino dei Giusti, che si intitola “Inversione”, è ideata e curata dallo stesso performer e fotografo russo Tkachenko. L’obiettivo della mostra è attirare l’attenzione del pubblico sull’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina e lanciare un appello ai cittadini europei affinché aiutino l’Ucraina e si oppongano all’aggressione militare. I fotografi ucraini coinvolti sono: Maxim Dondyuk, Evgeny Maloletka, Alexey Furman, Svyatoslav Shivchenko, Yulia Ovsyannikova, Vasily Maximov, oltre alla francese Laurence Geai e al messicano Narciso Contreras.

“Con le immagini di guerra, le testimonianze dei dissidenti e la partecipazione delle comunità ucraina, bielorussa e russa di Milano, il Giardino dei Giusti – che ospita al suo interno un numero consistente di alberi, cippi e targhe dedicate a giornalisti e dissidenti politici – diventa il palcoscenico di una dichiarazione politica e culturale che considera la libertà di espressione, la giustizia e i valori democratici i cardini di qualsiasi processo di diplomazia internazionale” dice un comunicato dell’organizzazione. “Giornalisti ed intellettuali russi si ritroveranno quindi assieme ai resistenti ucraini e ai loro colleghi italiani in nome degli stessi valori. Del resto il Giardino stesso sorge sul Monte Stella, costruito sulle macerie della Seconda guerra mondiale e simbolo di vita e rinascita, di nuove relazioni tra persone e comunità. Dopo la “tappa zero” di Milano, Inversione verrà riproposta, nel corso dei prossimi mesi, nelle principali città europee.

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