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Giappone, questo è un paese per vecchi

Sempre più persone, in Giappone, rimangono lavorativamente attive anche in tarda età, in un paese che, nonostante lo tsunami, rimane tra i più longevi del mondo – Il Giappone è uno dei tre paesi supervecchi, insieme a Germania e Italia.

Giappone, questo è un paese per vecchi

Di solito si pensa agli anziani come a una categoria debole e malaticcia. Ma in Giappone lo stereotipo non vale. Tanaka Yuki, a 99 anni, fa il custode di una caverna di stalattiti e tiene un negozietto nei dintorni di Tokyo. Un ex primo ministro, Tomiichi Murayama, a 90 anni gira per il Paese promuovendo le politiche del suo partito socialdemocratico. E Yasushi Akashi, ex vice-segretario generale delle Nazioni Unite, presiede, a 83 anni, il consiglio di amministrazione della International House of Japan. Le donne giapponesi, per più di un quarto di secolo le più longeve del pianeta, hanno perso il primato nel 2011 solo a causa delle migliaia di morti dovute allo tsunami.

Per una giapponesina nata nel 2013, la speranza di vita è di 86,6 anni, un aumento di 0,2 anni rispetto al 2012. Ma naturalmente, non ci sono solo vantaggi a vivere più a lungo, almeno dal punto di vista del Paese nel suo insieme. Il Giappone è oggi uno dei tre paesi “supervecchi”, assieme alla Germania e all’Italia (la definizione si riferisce a un paese ove gli oltre-65enni coprono più del 20% della popolazione). E il problema non è solo di quei tre paesi: il Moody’s Investor Service ha calcolato che per il 2020 altre dieci nazioni avranno superato quella soglia, con i problemi connessi al fatto che una percentuale in diminuzione degli abitanti dovrà mantenere una percentuale in crescita di anziani; a meno che, come Tanaka Yuki, questi non continuino a lavorare nella vecchiaia.


Allegati: L’articolo di China Daily

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