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Generali: Caltagirone si dimette in polemica coi vertici

A tre mesi dall’assemblea del Leone, l’imprenditore romano lascia le cariche di consigliere e vicepresidente: “Mi hanno osteggiato” – Il presidente Galateri di Genola respinge le accuse

Generali: Caltagirone si dimette in polemica coi vertici

Francesco Gaetano Caltagirone, maggiore azionista di Generali con una quota dell’8%, si è dimesso dalle cariche di consigliere e di vicepresidente del gruppo. Nella lettera con cui informa la compagnia della decisione, inviata ieri in tarda serata, l’imprenditore romano accusa il Cda del Leone di averlo “palesemente osteggiato, e impedito dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato” sulla gestione.

Generali ha precisato in un comunicato che Caltagirone ha fatto riferimento al modo in cui lavora il cda e in particolare “alla presentazione e approvazione del piano strategico; alla procedura per la presentazione di una lista da parte del Consiglio; alle modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate; all’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, ancorché titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza”.

Le dimissioni di Caltagirone arrivano dopo mesi di polemiche fra Mediobanca, primo azionista di Generali con il 17,22% fra titoli propri e presi in prestito, il Cda stesso della compagnia e i soci privati. Questi ultimi includono, insieme a Caltagirone, anche Leonardo Del Vecchio e la Fondazione Crt, stretti da fine autunno in un patto di consultazione che è salito al 16% del capitale e che – in vista dell’assemblea di fine aprile 2022, in cui sarà rinnovato il vertice di Generali – vorrebbe proporre nomi e strategie diverse.

A questo progetto si contrappone il Cda del Leone, che presenterà una propria lista per il rinnovo, guidata ancora dall’ad Philippe Donnet, in carica dal 2016.

Intanto, il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, respinge le accuse di Caltagirone: “Esprimo vivo rammarico e sorpresa per la decisione assunta dal cavalier Caltagirone – si legge nella nota – Le motivazioni addotte non possono che essere categoricamente respinte, avendo la società sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, anche relativamente ai lavori per la presentazione di una lista per il rinnovo del consiglio, di cui ha costantemente informato le autorità di vigilanza. Ai suddetti principi ci si è attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione”.

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