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Gas: rischia di chiudere in perdita il 45% delle imprese energetiche. Uno studio di Cdp

L’ultimo Brief di Cdp sui prezzi del gas sottolinea la forte vulnerabilità del sistema energetico italiano. Panetta (BCE): “Russia ha manipolato i prezzi gas”

Gas: rischia di chiudere in perdita il 45% delle imprese energetiche. Uno studio di Cdp

Il gas e la vulnerabilità del nostro sistema energetico rimangono sotto i riflettori per il 2022 ma, ancora più, per il 2023. Se ne è occupato l’ultimo Brief di Cdp (Cassa Depositi e Prestiti) che analizza il movimento dei prezzi del gas e mette a nudo le potenziali minacce in vista dell’arrivo della stagione più fredda, individuando possibili soluzioni di breve e medio-lungo termine. Secondo lo studio, rischia di chiudere in perdita il 45% degli operatori energetici. Inoltre, Fabio Panetta membro del consiglio direttivo della Bce, ha sottolineato a Milano che il rialzo dell’inflazione non si deve solo alla guerra. “Alla base – ha detto intervenendo ad una conferenza Ispi – c’è una manipolazione dei prezzi da parte della Russia”.

Gas: Italia vulnerabile, occhio agli stoccaggi

Nei mesi estivi, il prezzo del gas in Europa ha raggiunto livelli record rispetto agli ultimi cinquant’anni ed anche ora che è sceso restan dieci volte sopra ii livelli pre-pandemia. L’Italia è molto vulnerabile a tali oscillazioni – osservano i ricercatori di Cdp – per la maggiore incidenza del gas importato sia nella produzione di energia elettrica (45% contro una media Ue del 18%) sia per il consumo diretto da parte di imprese e famiglie (il 29% a fronte del 16% europeo). Senza contare che più della metà delle utenze di famiglie e imprese nel nostro Paese è esposta contrattualmente alla volatilità dei prezzi dell’energia.

Per gli esperti sono due i fattori da monitorare con attenzione: i bilanci di imprese energetiche ed utenti finali e la necessità di ricorrere in misura crescente agli stoccaggi. Sotto il primo aspetto, si ritiene che i maggiori costi di approvvigionamento di gas possono di avere un impatto sulla redditività degli operatori energetici e colpire con una perdita il 45% delle imprese del settore quest’anno. Anche l’aumento della morosità degli utenti, causata dal raddoppio dei costi delle bollette, potrebbe avere un impatto negativo. Il secondo punto d’attenzione riguarda l’andamento degli stoccaggi prima della fine dell’inverno, poiché il blocco delle forniture russe, in assenza di un ridimensionamento dei consumi, costringerebbe l’Italia ad intaccare la quota di riserve strategiche. 

Sempre secondo Cdp, le misure straordinarie approntate dalla Ue per contrastare gli effetti della crisi energetica approntate non sono in grado da sole di incidere in modo decisivo sui maggiori costi sostenuti dal sistema economico italiano. Occorrerebbe allora affiancarvi un intervento coordinato sul tetto al prezzo del gas e, nel frattempo, portare avanti le strategie di diversificazione degli approvvigionamenti e la riduzione della dipendenza dalle fonti fossili. 

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