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Gas e luce, addio (forse) alle bollette protette per famiglie e piccole imprese

La bozza di legge sulla concorrenza prevede la fine del regime tutelato per famiglie e piccole imprese: da giugno per l’elettricità e dall’anno prossimo per il gas. Lo chiedono i produttori ma l’Authority Energia non è d’accordo: i consumatori non sono ancora pronti. E il braccio di ferro è ancora in corso

Luce e gas, cambia tutto a partire da giugno. Le voci sulla volontà del Governo di dare il definitivo colpo di grazia al mercato “di maggior tutela”, cioè quello che interessa 21 milioni di clienti elettrici (su 29) e 16 milioni di clienti del gas (su 20) sono partite già a dicembre. E si sono andate rafforzando con l’avvicinarsi della discussione sul disegno di legge Concorrenza, che il Mise (ministero Sviluppo economico) sta ancora completando e che si prevede sarà esaminato dal consiglio dei ministri il 20 febbraio. Come mai questa escalation? Le bozze circolate del provvedimento parlano chiaro:  “A far data dal 30 giugno 2015” per l’elettricità e “a far data dal 30 giugno 2016” per il gas, la disciplina transitoria dei prezzi dell’energia per le famiglie e per le imprese con meno di 50 dipendenti è abolita. Ma il braccio di ferro sui cambiamenti non è ancora risolto.

ACQUISTI CONTROLLATI

Cosa significa? In pratica, una rivoluzione. Infatti, nonostante la piena liberalizzazione del mercato elettrico avvenuta nel 2007 e del mercato del gas nel 2003,  in oltre la metà dei paesi europei esistono forme dirette di regolazione dei prezzi finali. In Italia è l’Autorità l’Energia, l’organismo indipendente di controllo su tutto il settore, che aggiorna ogni tre mesi le nostre bollette. Nel caso dell’elettricità lo fa sulla base delle quotazioni all’ingrosso a cui l’Acquirente unico si approvvigiona per la metà dei suoi fabbisogni, in competizione con altri operatori.

Cos’è l’Acquirente unico? E’ una società controllata al 100% dal Tesoro che acquista, appunto, grandi quantità di energia elettrica per tutti i clienti domestici. Una specie di maxi-consorzio di acquisto di consumatori.  Con la nuova legge sulla concorrenza verrebbe dunque eliminato: in pratica ciascuno dovrebbe contrattare la sua bolletta in modo autonomo con uno degli operatori presenti sul mercato. Né più né meno di quel che avviene oggi con i cellulari o il telefono fisso. E’ già possibile farlo anche per la luce o il gas ma la liberalizzazione fa fatica ad avanzare: fino a tutto il 2014 solo 1 cliente elettrico su tre era passato dal mercato tutelato a quello libero. In pratica il 26% delle famiglie. Nel gas, la percentuale scende al 20%.

PRO E CONTRO

La proposta di passare a una piena liberalizzazione ha suscitato critiche allarmate contrapposte al pieno appoggio dei fautori del libero mercato. “Il dubbio sottile – scrive un grande esperto come Alberto Clô, economista ed ex ministro nel suo ultimo libro “Riforme elettriche tra efficienza ed equità” (Il Mulino) – è che l’eliminazione del mercato tutelato offra la tentazione alle imprese fornitrici di migliorare i loro magri bilanci, manovrando al rialzo la leva dei prezzi per accrescere margini oggi irrisori. Quel che accadrebbe – conclude – se ai circa 28 milioni di utenti fosse sottratta la possibilità di rifornirsi dal mercato tutelato a prezzi, a detta dell’Autorità, talora inferiori a quelli offerti sul mercato libero”.

Proprio per questa ragione l’Authority si è pronunciata apertamente contro l’abolizione a giugno del mercato tutelato: “Le nostre analisi e le nostre ricerche fanno ancora capire che il livello di consapevolezza dei consumatori, piccoli in particolari, non è tale da poter annullare dalla sera alla mattina le tutele che dal 2007 sono attive in questo settore”, detto il presidente Guido Bortoni.  Secondo lui, “il servizio scomparirà, ma solo nel momento in cui le capacità del consumatore medio saranno tali da poter consigliere questa scelta. E’ una questione di condizioni”.
Sull’altro versante c’è il Mise che della liberalizzazione e della riduzione dei prezzi dell’energia ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. A sostenere questa linea c’è l’Istituto Bruno Leoni, il think tank liberista ascoltato dal ministro Federica Guidi: “Il superamento dell’attuale regime di tutela per i consumatori nel mercato del gas – ha affermato Lorenzo Castellani dell’Ibl – aiuterebbe a rendere il mercato più dinamico facendo leva sui benefici della liberalizzazione”. Quindi porterebbe a prezzi più bassi. Spingono i produttori: Assoelettrica e Assogas chiedono da tempo una riforma del mercato. Ma, come si diceva, la partita tra favorevoli e contrari non sembra ancora conclusa.

STRUMENTI UTILI

Nomisma Energia ogni anno produce uno studio approfondito sulla liberalizzazione. Davide Tabarelli, che ne è presidente, cerca il punto di equilibrio: “Sappiamo che sul mercato ci sono aziende serie ma anche tanti furbi, ne abbiamo paura e per questo vogliamo un’Autorità che ci tenga al riparo dai rischi, salvo poi criticare le sue scelte. L’Italia è un Paese complesso. Il mercato libero offre delle opportunità a chi sa utilizzarne i meccanismi. Sul sito dell’Authority c’è il Trova-offerte, un motore di ricerca che raffronta tutte le proposte aggiornate sul mercato: alcune sono inferiori al prezzo del mercato tutelato; la maggioranza sono superiori, ma non tengono conto dei tanti vantaggi collaterali in termini di servizi aggiuntivi offerti dagli operatori. La convenienza bisogna anche saperla trovare”.

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