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G7 e Ue avvertono la Russia: “Annettere la Crimea sarebbe una violazione della Carta dell’Onu”

Nella nota comune diffusa oggi dalla Casa Bianca, i Paesi del G7 e dell’Unione europea avvertono Mosca di fermare l’annessione della Crimea in quanto violazione della Carta dell’Onu – Non vi sarà alcun riconoscimento del risultato del referendum perché implica una violazione della costituzione ucraina – sanzioni in arrivo

G7 e Ue avvertono la Russia: “Annettere la Crimea sarebbe una violazione della Carta dell’Onu”

“L’annessione russa della Crimea sarebbe una chiara violazione della Carta dell’Onu”.  E’ quanto dichiarato in una dura nota comune pubblicata oggi dai Paesi del G7 e indirizzata a Mosca.

Nel testo (diffuso dalla Casa Bianca a nome dei leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Usa, del presidente della Commissione europea e del Consiglio europeo) si chiede al Cremlino di fermare ogni azione indirizzata al cambiamento di status della Crimea e si comunica che non vi sarà alcun riconoscimento del risultato del referendum perché implica una violazione della costituzione ucraina.

La nota mette inoltre in evidenza il rischio che l’annessione russa della penisola possa mettere in pericolo l’ordine legale che garantisce l’unità e la sovranità di ogni Stato. Ad una eventuale annessione dunque, seguirebbero “nuove azioni, individuali e collettive” contro la Russia, minaccia il G7. Intano i paesi Ue avrebbero raggiunto un’intesa sulle eventuali sanzioni.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ospita oggi alla Casa Bianca il premier ucraino Arseniy Yatseniu, per ribadire l’aiuto ed il sostegno statunitense. Nel frattempo anche il Congresso Usa chiede alla Russia di ritirare dalla Crimea tutte le sue forze militari, escluse quelle presenti in virtù del tratatto del 1997 sulla presenza della flotta del Mar Nero, e di permettere l’accesso degli osservatori dell’Osce. Chiedono inoltre la sospensione della cooperazione della Nato con la Russia e il boicottaggio del summit del G8 di Sochi a giugno.

Tutte le misure diplomatiche però rischiano di scontrarsi con gli eventi in Ucraina, dove domenica si vota il referendum sull’indipendenza e l’annessione alla Russia, che G7 e Ue considerano illegittimo.

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