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Franco: “Doveva essere una fase di ripresa, invece ora lottiamo per evitare la recessione”

Secondo il ministro del Tesoro, “il quadro macro dell’Italia si è deteriorato bruscamente” a causa della guerra, ma il problema principale rimane il ventennio di stagnazione

Franco: “Doveva essere una fase di ripresa, invece ora lottiamo per evitare la recessione”

In Italia il quadro macroeconomico si è deteriorato bruscamente a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: ora l’obiettivo del governo è evitare che il Paese torni in recessione”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, intervenendo al convegno sulla corporate governance organizzato da Consob e Assonime.

“A due anni dallo scoppio della pandemia – ha aggiunto il numero uno del Tesoro – questa sarebbe dovuta essere una fase di ripresa economica e graduale ritorno alla normalità. Da 90 giorni, invece, viviamo una fase di difficoltà e di grande incertezza”.

Tuttavia, secondo Franco, “questo non deve distoglierci” dalla necessità di medio periodo di portare il Paese su un sentiero di crescita più sostenuto: a questo scopo, “sono necessarie numerose azioni tra loro complementari, come rafforzare gli investimenti in capitale fisico e umano o migliorare il quadro regolatore della qualità di servizi. Ma è anche cruciale che le imprese diventino più grandi e produttive, puntando su innovazione tecnologica e segmenti di mercato a elevato valore aggiunto”.

Franco: serve quadro regole favorevole al rafforzamento delle imprese

Il rafforzamento e la modernizzazione delle imprese in Italia, ha detto ancora il ministro dell’Economia, richiedono “un ambiente favorevole a questo processo: è necessario intervenire e fornire un quadro regolatorio” e in questo ambito la Consob ha elaborato “la cornice più aggiornata”, soprattutto con il libro verde sulle società quotate.

Secondo Franco, inoltre, gli studi della Consob forniscono indicazioni importanti sulle prassi “per rimuovere in maniera ragionata e condivisa gli ostacoli alla competitività e verso direttrici di sviluppo. Dobbiamo continuare a operare per rendere più solida la struttura dirigenziale dell’impresa e per incoraggiare l’assunzione di rischi per progetti a elevato contenuto innovativo e tra le imprese. In questo il ruolo della Consob sarà fondamentale”.

Franco: problema principale dell’Italia è ventennio di stagnazione

La nuova fase di difficoltà dell’economia innescata da guerra in Ucraina e sanzioni contro la Russia “non deve far perdere di vista il nostro problema principale: un ventennio di sostanziale stagnazione – ha detto ancora Franco – Tra il 2000 e l’esordio della pandemia il prodotto italiano è rimasto sostanzialmente stagnante”, mentre aumentava con tassi più o meno dinamici tra Usa, Spagna, Germania e Francia.

La crescita riflette diversi fattori, ma “anzitutto la notevole dinamica dell’investimento in capitale fisico”. Per questo in Italia questo si punta ad aumentare gli investimenti fissi lordi al 22% del Pil nei prossimi anni, in linea con la media europea “e parte dell’investimento dovrà essere effettuato dal settore privato – ha proseguito il ministro – soprattutto dal mondo dell’impresa”.

Intanto, nell’ultimo decennio anche la dinamica della produttività è risultata molto debole. Pesano anche qui una serie di fattori, ha notato il ministro, tra cui lo scarso investimento in capitale umano, la complessità delle procedure amministrative e della giustizia civile, un quadro regolamentare più complesso che in altri paesi, alcune caratteristiche di impresa, in particolare il modello di finanziamento con poco ricorso a strumenti di mercato, e le dimensioni ridotte delle aziende.