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Francia, il caso Trierweiler-Royal: l’autogol della première dame su Twitter costa caro a Hollande

Tutto nasce da un maldestro tweet della giornalista e compagna del Presidente della Repubblica, in cui sostiene apertamente l’avversario della ex di Hollande Segolène Royal al ballottaggio di La Rochelle, per le elezioni legislative – Scatenata la stampa estera, il NY Times: “Degno di Molière o Shakespeare” – La Le Pen: “Pietosa. Ne vedremo delle belle…”.

Francia, il caso Trierweiler-Royal: l’autogol della première dame su Twitter costa caro a Hollande

Ci risiamo. Dopo il duello, a dire il vero a distanza e più che altro di stampo gossiparo, tra Cécilia Ciganer-Albéniz (poi signora Martin, Sarkozy e ora Attias) e Carla Bruni, susseguitesi alla carica di first ladies dell’ormai ex inquilino dell’Eliseo, ecco che un altro scontro tra “donne del presidente” scuote la Francia.

L’ennesima puntata della saga, dopo quelle di Sarkozy che hanno infiammato cinque anni di vita pubblica transalpina, assume questa volta connotati più propriamente politici e ha come teatro la città atlantica di La Rochelle, circoscrizione decisiva della regione Poitou-Charentes dove si sta votando, come nel resto della Francia, per le elezioni legislative. Quelle, per intenderci, che dovranno confermare in Parlamento (l’Assemblée Nationale) la maggioranza ottenuta da Hollande alle presidenziali.

Ma a che prezzo, verrebbe da dire. Al prezzo di un caso mediatico-politico che sta agitando la stampa francese, la quale non si è fatta pregare e si è subito buttata sull’invitante boccone nel mezzo di una tornata elettorale che sta avendo poco da dire se non l’annunciata conferma della maggioranza di Hollande, in attesa del secondo turno.

Tutto è nato da un maldestro tweet dell’attuale compagna del presidente, Madame Valérie Trierweiler, nel quale neanche troppo implicitamente rivolgeva una frecciata all’ex moglie di Hollande (e candidata socialista alle presidenziali del 2007) Ségolène Royal, candidata a La Rochelle e peraltro presidente in carica della regione Poitou-Charentes. “Coraggio a Olivier Falorni – ha scritto la première dame, riferendosi al ballottaggio che lo vedrà sfidare proprio la rivale – che non ha affatto demeritato al primo turno (ha raccolto quasi il 29%, contro il 32% della Royal, ndr), e che si batte da anni al fianco dei cittadini di La Rochelle, con impegno disinteressato”.

In teoria, niente di male. Una rispettabile opinione personale, avvalorata dall’esperienza e dalla competenza di una giornalista (mestiere che, nonostante il ruolo all’Eliseo, la Trierweiler ha dichiarato che continuerà a svolgere), se non fosse però che Falorni è il candidato sostenuto da Martine Aubry, mentre la Royal, oltre che ex moglie dell’attuale compagno della Trierweiler, è stata anche da lui stesso sostenuta per la candidatura in Parlamento.

Ed ecco dunque che il caso assume anche una valenza politica non indifferente, visto che la Trierweiler oltre che fare uno “sfregio” alla rivale ha anche apertamente sostenuto il candidato per così dire “dissidente”, appoggiato dalla Aubry, esponente di spicco della gauche ma non esattamente in linea con François Hollande, dal quale è stata anche tagliata fuori dalle nomine per il governo.

Il caso non poteva non avere seguito sulla stampa e presso l’opinione pubblica, che sembra propendere piuttosto per la Royal (la quale si è subito difesa, denunciando “attacchi personali”), così come parte dei giornali, come Le Monde, che inizia un’editoriale con una sottile ironia nei confronti della first lady: “Bisognerà un giorno chiamare i giuristi, o scriverlo su una Carta, per chiarire che una première dame non è più una cittadina qualsiasi, soprattutto se utilizza Twitter?”.

La questione ha suscitato imbarazzo in seno allo stesso partito socialista e alla maggioranza di governo, che teme il primo, anche se di certo non catastrofico, autogol della coppia presidenziale. “Madame Trierweiler dovrebbe mantenere un profilo più basso”, ha detto oggi il primo ministro Jean-Marc Ayrault. L’opposizione da parte sua esulta, e si lascia andare a facili ironie: “Dallas à l’Elysée”, è la battuta, tra le più gettonate sui siti francesi, di un deputato dell’Ump, con riferimento alla mitica telenovela anni ’80.

Così come non mancano i sarcasmi sulla stampa estera, a incominciare dal New York Times: “Scena degna di Molière o di Macbeth”, mentre è geniale il titolo del britannico Daily Telegraph: “La guerra delle rose”, con riferimento alla sanguinosa lotta dinastica inglese del XV secolo ma con chiara allusione alla femminilità delle due protagoniste e alla loro appartenenza al partito socialista, il cui simbolo è appunto una rosa.

Il messaggio che meglio sintetizza la vicenda arriva però dall’inossidabile Marine Le Pen, anche questo tramite Twitter: “Madame Trierweiler regola i suoi conti con l’ex del suo compagno, accessoriamente Presidente della Repubblica. Semplicemente pietosa..“. La leader del Front National chiude poi con un “ça promet” che è traducibile con: “Ne vedremo delle belle”.

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