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Fondo per la Repubblica Digitale: 350 milioni per competenze e formazione

Il Fondo finanzierà progetti di formazione e inclusione volti a migliorare le competenze digitali degli italiani – Ad alimentare il fondo sarà l’Acri

Fondo per la Repubblica Digitale: 350 milioni per competenze e formazione

Nasce il Fondo per la Repubblica digitale che metterà a disposizione 350 milioni di euro in tre anni per finanziare la crescita di competenze digitali, sostenendo progetti di formazione e inclusione. L’intesa che ne stabilisce la creazione è stata firmata oggi dal ministro per l’Innovazione Vittorio Colao, da quello dell’Economia, Daniele Franco e dal presidente di Acri, Francesco Profumo.

Un’iniziativa importante che mira a colmare le lacune presenti nel nostro Paese dove, secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) della Commissione Europea, il 58% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni (26 milioni di cittadini) non ha le competenze digitali di base, rispetto al 42% della media Ue. Un ritardo che produce un impatto sull’accesso ai servizi digitali della Pa, ma determina anche uno dei maggiori freni allo sviluppo dell’Italia.

In questo scenario, il Fondo Repubblica Digitale selezionerà progetti da finanziare tramite bandi a cui potranno partecipare soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro e soggetti del Terzo settore, da soli o in partnership. 

Ad alimentare il fondo saranno le Fondazioni di origine bancaria che metteranno a disposizione circa 350 milioni di euro. A fronte dei versamenti operati, alle Fondazioni verrà riconosciuto un credito d’imposta, pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026.

Il fondo sarà guidato da un Comitato di indirizzo strategico, composto da 6 componenti designati dal Governo e da Acri: Daria Perrotta (presidente), Michele Bugliesi, Luca de Angelis, Anna Gatti, Federico Giammusso, Francesco Profumo. A loro sarà  attribuito il compito di definire le linee strategiche, le priorità d’azione, la verifica dei processi di selezione e di valutazione dei progetti.  Al suo fianco del Comitato Strategico ci sarà un Comitato scientifico indipendente, a cui sarà affidato il compito di monitorare e valutare l’efficacia ex post degli interventi finanziati. “Entro sei mesi verrà individuato un soggetto attuatore del Fondo, che si occuperà di tutte le attività operative”, si legge nella nota dell’acri.

“Gli obiettivi di digitalizzazione inseriti nel Pnrr sono molto ambiziosi e puntiamo ad essere uno dei paesi di testa in Unione Europea già nel 2026. Per fare questo il PNRR investe risorse importanti in infrastrutture digitali, come la connettività e il cloud. Ma nessuna trasformazione può avvenire equamente se non si investe anche sulle persone. Con il Fondo Repubblica Digitale parte oggi un’altra iniziativa chiave del PNRR costruita per accompagnare le persone e le famiglie che hanno maggiori difficoltà nell’accedere al digitale”, ha dichiarato il ministro Colao.

“La digitalizzazione rappresenta un elemento fondamentale della trasformazione del Paese. L’accelerazione agli investimenti in nuove tecnologie, infrastrutture e processi digitali ci consentirà di potenziare la competitività della nostra economia. Il Fondo per la Repubblica Digitale rappresenta un importante strumento di cui si dota il nostro Paese per perseguire questi obiettivi”, ha aggiunto il ministro Franco.
Secondo il presidente di Acri, Francesco Profumo “la transizione digitale costituisce un tassello importantissimo della modernizzazione del Paese e il Fondo per la Repubblica Digitale permetterà l’attivazione di progetti tesi a fare in modo che questa rivoluzione si realizzi senza lasciare indietro nessuno. Si tratta di un’iniziativa molto ambiziosa, a cui le Fondazioni di origine bancaria sono liete di concorrere”.

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