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Fondi: a novembre la raccolta cala, ma il 2015 è già un anno da record

Nonostante il rallentamento di novembre, il 2015 si conferma un anno da record per il risparmio gestito, con una raccolta netta negli undici mesi pari a 130 miliardi. – Spiccano i flessibili e gli azionari, netto calo per gli obbligazionari – gli esteri battono gli italiani – Tutti i dati di Assogestioni.

Fondi: a novembre la raccolta cala, ma il 2015 è già un anno da record

La raccolta netta del risparmio gestito, nel mese di novembre, è scesa a 4,1 miliardi di euro, dai 5 miliardi di ottobre e soprattutto dagli 8,7 miliardi, più del doppio, di settembre. Tuttavia, nonostante la frenata, il 2015 si conferma un anno da incorniciare.

In base ai dati diffusi da Assogestioni, negli undici mesi da gennaio a novembre il risparmio gestito ha raggiunto un nuovo record, con 130 miliardi di raccolta netta a fronte dei 128,7 miliardi dell’interno 2013. Nonostante il risultato mensile non sia dei migliori da evidenziare la crescita delle gestioni collettive, con una raccolta netta di +3,3 miliardi da +2,84 miliardi nel mese precedente. I flussi netti delle gestioni di portafoglio sono invece scesi a +791 milioni da +2,17 miliardi, suddivisi tra i +386 milioni del retail (da -22 milioni) e i +406 milioni degli istituzionali, in netto arretramento da +2,19 miliardi a ottobre.

Ad incidere sul comparto il saldo negativo superiore ai 2 miliardi di Fondaco sgr, derivante a sua volta da modifiche nel meccanismo di calcolo delle masse gestite e non a un reale deflusso.

Parlando dei vari settori, molto bene i flessibili (+2,32 miliardi dopo +2,77 miliardi in ottobre). Seguono gli azionari (+996 milioni dopo +1,6 miliardi) e i bilanciati (+448 milioni, in crescita da +269 milioni). Al contrario gli obbligazionari pongono in essere un risultato negativo con un saldo di -965 milioni da -1,28 miliardi. Resta il segno negativo per gli hedge (-65 milioni dopo -45 milioni). Migliorano i monetari che a novembre registrano  +544 milioni dopo -405 milioni a ottobre. Quanto a nazionalità, i fondi di diritto estero hanno decisamente la meglio, con una raccolta netta di +2,4 miliardi (da +1,44 miliardi), sui fondi di diritto italiano (+873 milioni dopo +1,43 miliardi).

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