Condividi

Fondazione Visentini: quattro scenari per l’Italia. Venerdì 23 marzo Seminario annuale a Orvieto

La Fondazione Bruno Visentini presenterà venerdì al Seminario annuale di Orvieto “Quattro scenari per l’Italia: politico, economico, sociale e culturale” – Sabato i risultati della ricerca “Accounting e mercati internazionali” – Intervengono accademici, politici, imprese e sindacati – Modera il direttore di Firstonline Franco Locatelli.

Fondazione Visentini: quattro scenari per l’Italia. Venerdì 23 marzo Seminario annuale a Orvieto

Venerdì 23 marzo il Seminario annuale di Orvieto della Fondazione Bruno Visentini presenta, attraverso le analisi di Filippo Andreatta, Gian Maria Gros-Pietro, Carlo Carboni e Roberto Cotroneo, “Quattro scenari per l’Italia: politico, economico, sociale e culturale”, con un’introduzione del Presidente di FBV Alessandro Laterza e del Direttore scientifico Gustavo Visentini. Segue un panel di discussione con Danilo Barbi (Cgil), Vincenzo Boccia (Piccola Industria Confindustria), Innocenzo Cipolletta (UBS Italia Sim) e Giuliano Poletti (Legacoop), moderato da Franco Locatelli (First OnLine). Interviene il Senatore Mario Baldassarri e chiude i lavori il Vice Ministro Michel Martone.

Sabato 24 marzo, sempre nel Seminario di Orvieto, vengono inoltre presentati i risultati della ricerca giuridico economica coordinata da Giovanni Fiori “Accounting e mercati internazionali. L’armonizzazione contabile nei diversi Stati Nazionali”, unica e originale nel suo genere in Italia. Discussant: Luciano Berzé (Consiglio nazionale Dottori commercialisti ed esperti contabili), Guglielmina Onofri (Consob), Simone Scettri (Ernst&Young) e Massimo Tezzon (Organismo Italiano Contabilità), moderati da Franco Locatelli. Conclude i lavori Gustavo Visentini.

Organismo autonomo e unico nel suo genere per i soggetti compositi che vi cooperano, la Fondazione Bruno Visentini è impegnata nella ricerca giuridico economica su temi di interesse generale per il Paese, in un’ottica europea; ed affonda le sue radici nel modello di impegno civile e culturale che è stato riferimento costante di tutta l’opera di Bruno Visentini.

Commenta