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Fondazione Golinelli: “Immaginare e costruire il domani per i giovani e il Paese”

Incontro aperto oggi pomeriggio all’Opificio Golinelli di Bologna sul futuro dei giovani tra studio e lavoro – La realtà delle startup e un rapporto tra scuola, alta formazione e impresa che va rifondato – Il presidente Zanotti: “Un mondo complesso ha bisogno di risposte variegate, le semplificazioni non bastano più”

Fondazione Golinelli: “Immaginare  e costruire il domani per i giovani e il Paese”

Soli è bello, ma in compagnia è molto meglio. Istituzioni, Università, Fondazioni, Centri di ricerca, “ormai c’è la consapevolezza diffusa, che da soli non si va da nessuna parte”. Parola di Andrea Zanotti, presidente della Fondazione Golinelli, promotore di una riflessione ad ampio raggio dal titolo “Immaginare e costruire il domani per i giovani e per il Paese”. Si tratta di un incontro aperto, nella sede dell’Opificio, in via Nanni Costa a Bologna, a partire dalle 15 di oggi, al quale sono invitati molti relatori, di diversa provenienza, da Diana Bracco, presidente dell’omonimo gruppo, a Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera, a Ivan Scalfarotto, sottosegretario al ministero dello sviluppo economico. Nei pensieri della Fondazione Golinelli ci sono i prossimi 50 anni e quanto ci sta in mezzo, vale a dire gli strumenti più idonei per formare gli uomini e gli imprenditori del futuro.

L’imprevedibilità e la complessità del mondo richiedono risposte articolate, soprattutto dalle leadership civiche del paese e per trovare queste risposte la Fondazione voluta da Marino Golinelli cerca di unire le forze. “Avere un’enciclopedia sempre in tasca – ironizza Zanotti – non fa di noi dei sapienti, se non sappiamo elaborare la grande massa d’informazioni di cui disponiamo. Questo vale per i ragazzi, ma anche per noi. Perché un mondo complesso ha bisogno di risposte variegate, le semplificazioni non bastano più”.

I pezzi da mettere assieme sono tanti, dalla scuola, all’università dalle strutture pubbliche, agli enti promotori di start up, ai soldi. “La creatività è ancora l’ingrediente principale di ogni impresa – sostiene Zanotti – ma senza il denaro la ricetta non funziona. In quest’occasione non sono presenti banche o investitori, ma è un capitolo del nostro racconto che vogliamo completare”.

I giovani cui la Fondazione pensa sono anche quelli fra i 18 e i 20 anni, adolescenti che non hanno più voglia di studiare, ma ricchi di energia e intraprendenza. Bisogna solo trovare il modo di offrire loro un’opportunità. “L’ideale sarebbe tornare a una sorta di bottega
rinascimentale, dove si possa imparare un mestiere sporcandosi le mani. La forza dell’Italia, anche nell’ultimo secolo, è stata proprio la sapienza dei suoi artigiani”. E per stanare questi giovani come si fa? “Noi abbiamo avviato un dialogo con le scuole superiori e questa è l’ultima, vera, occasione per mettersi in contatto con questi ragazzi”.

Un altro capitolo che sarà affrontato nell’incontro di oggi è quello spinoso delle start up. “Uno dei problemi italiani più grossi – spiega Zanotti – è il rapporto ricerca-lavoro e creazione di start up. La trama che unisce la scuola, l’alta formazione e l’impresa non funziona, perché la logica che sottende è sbagliata. Si pretende che le iniziative vadano avanti a tutti i costi. Invece dobbiamo accettare l’idea che sbagliare è formativo e, come accade negli Usa, il fallimento deve entrare a far parte del nostro curriculum. La mortalità delle start up è altissima ovunque fuorché da noi, ma se il sostegno si limita a un telefono e a un pc è facile quanto inutile tenere in vita un progetto defunto.

Le iniziative possono fallire, ma i giovani che le hanno avviate possono riciclarsi in altre strat up di vera innovazione tecnologica, che invece riescono a sopravvivere da sole. Solo accettando il rischio si crea vera impresa”. L’appuntamento poteva essere a porte chiuse, uno dei tanti incontri di Opus 2065, per arricchire i progetti della Fondazione Golinelli. Ma il presidente ama le porte aperte, attraverso le quali possano entrare idee inaspettate, domande e dialogo, magari proprio da parte di quei giovani ai quali si dedicano tante energie.

Si comincia quindi alle 15 con i saluti di Matteo Lepore, Assessore Economia e promozione della città del Comune di Bologna; Andrea Zanotti, Presidente Fondazione Golinelli; Marcella Mallen, Presidente Prioritalia, Mario Mantovani, Vicepresidente Manageritalia. Alle 15,45 prende il via la tavola rotonda, condotta ad Luca De Biase, Giornalista e Scrittore e alla quale partecipano Sergio Bertolucci, già Direttore della Ricerca CERN, Professore Straordinario Università di Bologna; Marco Bonometti, Presidente e Amministratore Delegato Gruppo OMR; Diana Bracco, Presidente e Amministratore Delegato Gruppo Bracco e Fondazione Bracco; Dario Di Vico, Giornalista Corriere della Sera e scrittore; Enrico Giovannini, Portavoce Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, DivaTommei, Startupper, membro del board dei Global Shapers Italia e Ceo Solenica. le conclusioni sono affidate a Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna; Dorina Bianchi, Sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Ivan Scalfarotto, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico.

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