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FOCUS BNL: industrie italiane ancora lontane dai livelli pre-crisi

FOCUS BNL: i livelli produttivi della manifattura italiana nei primi nove mesi del 2015 sono ancora lontani dai valori registrati prima della grande crisi finanziaria. Rispetto al 2008, la produzione è scesa del 20%. Più in difficoltà le aziende con minore propensione all’export.

FOCUS BNL: industrie italiane ancora lontane dai livelli pre-crisi

I livelli produttivi raggiunti nei primi nove mesi del 2015 collocano la manifattura italiana ancora distante dai valori precedenti la crisi: rispetto al valore medio della produzione manifatturiera del 2008, oggi le imprese italiane producono il 20% circa in meno. I settori che mostrano ancora le maggiori difficoltà sono quelli con una minore propensione all’export e quindi più penalizzati dalla caduta della domanda interna che ha caratterizzato le due recessioni avvenute a partire dal II trimestre del 2008. Anche in Europa la produzione industriale ha ripreso a crescere molto lentamente, e con andamenti divergenti tra i diversi paesi. Nella Ue 28 a settembre 2015 erano solo 11 i paesi con valori della produzione manifatturiera uguali o superiori a quelli pre-crisi. In pochi casi i valori del 2008 sono stati però superati in modo sostanziale: il fenomeno si è verificato soprattutto in Polonia e Romania (+34% rispetto al valore del 2008), Slovacchia (+29%) e Ungheria (+15%).

A partire dal 2000 la quota di mercato di alcuni paesi dell’Europa dell’Est è gradualmete aumentata: oggi la produzione di Polonia, Romania e Repubblica ceca insieme è superiore a quella spagnola ed è cresciuta a scapito di tutti i principali produttori ad eccezione della Germania, che nel corso dello stesso periodo di tempo ha accresciuto la sua quota sulla produzione manifatturiera europea di 4,4 punti. Nel 2014, secondo stime Confindustria, l’Italia risultava all’ottavo posto al mondo in termini di valore della produzione manifatturiera valutata a prezzi e cambi correnti. La graduatoria è guidata dalla Cina, che con una quota del 32,8% stacca di molto gli Stati Uniti (14,2%), il Giappone (6,2%) e la Germania (5,3%). Nel complesso, la quota dei paesi Bric sulla produzione mondiale ha superato il 40%, un valore simile a quello dei paesi avanzati e pari al loro peso demografico. L’ascesa dei paesi emergenti, e soprattutto del gruppo dei Bric in campo manifatturiero, sembra però essere giunta al termine.


Allegati: Focus n. 41 – 27 novembre 2015.pdf

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