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Fisco, i Paradise Papers mettono i Vip sotto accusa

Un gigantesco network di operazioni offshore coordinate da uno studio legale delle Bermuda coinvolge due nomi di rilievo dell’amministrazione Usa, ma anche la regina Elisabetta II e il leader degli U2 Bono Vox, oltre a multinazionali, uomini d’affari russi e canadesi.

Fisco, i Paradise Papers mettono i Vip sotto accusa

Arrivano i Paradise Papers, cioè le carte raccolte da un pool di grandi giornali internazionali su un gigantesco network di operazioni offshore coordinate da uno studio legale delle Bermuda, Appleby.

Sono coinvolti due nomi di rilievo dell’amministrazione Usa, il miliardario Wilbur Ross e il segretario di Stato Rex Tillerson, ma anche la regina Elisabetta II e il leader degli U2 Bono Vox, oltre a multinazionali, uomini d’affari russi e canadesi.

Oltre 13,4 milioni di documenti riservati ottenuti dal tedesco Suddeutsche Zeitung che li ha condivisi con l’International Consortium of Investigative Journalists e i suoi partner tra i quali il Guardian, la Bbc, il New York Times e l’Espresso che pubblica in esclusiva per l’Italia insieme con Report, la trasmissione d’inchiesta di Raitre.

Il segretario al Commercio di Donald Trump, Wilbur Ross, coinvolto nella nuova inchiesta sui paradisi off-shore gestisce affari che hanno legami con il genero del presidente russo Vladimir Putin. Si tratta in particolare di una società di navigazione nella quale Ross ha interessi e con la quale ha effettuato una serie di investimenti offshore, secondo le nuove rivelazioni.

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