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Fisco, bonus rientro cervelli: beneficiari, requisiti, regole

Il Consiglio dei ministri di oggi ha introdotto il bonus sul rientro dei cervelli, attraverso il quale il Governo mira ad incentivare migliaia di lavoratori a tornare in Italia. Ecco come funziona, chi può usufruirne e quali sono le regole.

Fisco, bonus rientro cervelli: beneficiari, requisiti, regole

Arginare la fuga dei cervelli non è un’impresa semplice. Ogni anno migliaia di giovani italiani cresciuti, formati e laureati nel proprio Paese decidono di andare all’estero per trovare migliori opportunità di lavoro.

La tendenza è da anni sotto gli occhi di tutti e oggi il Governo ha deciso di dare un primo, timido, segno volto a bloccare (o almeno rallentare) un trend che sembra ormai inesorabile. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Almalaurea infatti il 41% dei laureati emigrati all’estero ritiene altamente improbabile il rientro in Italia. Ma c’è di più, perché in base a quanto riportato dall’Ocse, dal 2002 al 2011, i laureati over 25 che hanno scelto di emigrare sono stati più di 68mila.

Il Consiglio dei Ministri  di oggi è tornato ad occuparsi dei decreti attuativi alla legge delega approvati lo scorso 21 aprile allo scopo di recepire le indicazioni delle commissioni parlamentari, a cui i testi torneranno per un parere definitivo entro la fine del mese in corso. Tra questi c’è anche il decreto fiscale sull’internazionalizzazione delle imprese all’interno del quale è stato inserito proprio il bonus sul rientro dei cervelli. 

Bonus cervelli: come funziona?
Il bonus sul rientro dei cervelli non è altro che una riduzione del reddito imponibile pari al 30% di cui potranno beneficiare coloro che decidono di tornare in Italia. La durata prevista per il bonus è di 5 anni.

Bonus cervelli: requisiti
La misura introdotta dal Consiglio dei Ministri su indicazione del Parlamento prevede che potranno accedere all’incentivo coloro che nei cinque anni precedenti non siano stati residenti in Italia, svolgano un’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano e rivestano una qualifica per la quale sia richiesta una alta specializzazione e il titolo di laurea.

Come affermato in precedenza, il decreto dovrà tornare nuovamente in commissione e, in caso di sì definitivo, potrebbe diventare legge prima della pausa estiva, sancendo ufficialmente l’entrata in vigore del bonus. 

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