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Fisco: 60mila partite Iva “dormienti” fuori dal Vies

Esportatori fantasma? L’Agenzia delle Entrate invierà 60 mila lettere per comunicare l’esclusione dal sistema di scambio d’informazioni sull’Iva tra i paesi Ue – Per evitare di essere estromessi ci sono 60 giorni di tempo – Una volta fuori, comunque, è possibile rientrare

Nei prossimi giorni circa 60mila titolari di partita Iva riceveranno una lettera con cui l’Agenzia delle Entrate li informa che saranno cancellati dall’archivio Vies (Vat information exchange system), il sistema di scambio d’informazioni sull’Iva tra i paesi Ue.

In particolare, a ricevere la comunicazione saranno i soggetti Iva che non hanno presentato elenchi riepilogativi a partire dal primo trimestre 2015 e che “mostrano caratteristiche di apparente inattività”, precisa l’Agenzia in un comunicato. L’operazione è il frutto di una prima fase di controlli sulla banca dati degli operatori autorizzati a compiere operazioni intracomunitarie.

PERCHÉ AVVIENE L’ESCLUSIONE

I controlli del Fisco sui soggetti Iva iscritti nell’archivio Vies avvengono a iscrizione già avvenuta, non essendo più propedeutici all’avvio delle operazioni intracomunitarie. Successivamente, l’Agenzia verifica la regolare presentazione degli elenchi riepilogativi e cancella dalla banca dati coloro che non ne hanno presentato neanche uno per quattro trimestri consecutivi.

L’analisi ha permesso di individuare i contribuenti che si trovano in questa condizione e che riceveranno quindi la lettera di esclusione.

STRADA SBARRATA, MA NON PER SEMPRE

L’estromissione effettiva della partita Iva avviene trascorsi 60 giorni dal ricevimento della comunicazione. In questa finestra di tempo il contribuente interessato a conservare l’iscrizione può comunque rivolgersi all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate per fornire la documentazione relativa alle operazioni intracomunitarie effettuate o adeguati elementi su quelle in corso o da effettuare.

L’eventuale esclusione non pregiudica, inoltre, la possibilità di chiedere un nuovo inserimento in banca dati, direttamente in via telematica tramite Fisconline o Entratel o attraverso soggetti incaricati. I controlli sull’archivio Vies proseguiranno anche nei prossimi mesi.

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