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Fincantieri investe in intelligenza artificiale con Dido

Con l’ingresso nel capitale della startup Dido, la multinazionale punta a integrare entro il 2022 una piattaforma digitale in grado di produrre automaticamente decisioni per trovare soluzioni ottimali e azioni da attuare a problemi complessi

Fincantieri investe in intelligenza artificiale con Dido

Fincantieri spinge l’acceleratore sulla transizione digitale. La società navale ha acquisito una quota di partecipazione della startup italiana Dido (Decision intelligence for in-depth optimization), specializzata nello sviluppo di modelli di sistemi industriali complessi, e algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning, sulla base di competenze sviluppate da un gruppo di professori del Politecnico di Milano. A partire dal 2023, la piattaforma sarà resa disponibile sul mercato, rivolgendosi sia al mondo dell’industria che a quello delle infrastrutture.

Stiamo attraversando una rivoluzione quantica del pensiero, in cui i codici binari hanno cominciato a decidere al nostro posto. In questo scenario, Fincantieri vuole giocare d’anticipo e dotarsi entro il 2022 di una piattaforma digitale di decision intelligence, la prima nel suo genere in Italia. Questo strumento non sarà solo in grado di produrre automaticamente decisioni, quali soluzioni ottimali di problemi complessi, ma arriverà anche a prescrivere le azioni più opportune da attuare, tenendo conto di eventuali incertezze e possibili scenari evolutivi.

Ma quali sono i vantaggi di questa piattaforma? Tutto questo si traduce in un risparmio di costi, una maggiore efficienza dei sistemi e dei processi e quindi in un incremento sui profitti delle attività di produzione e servizio, con una diminuzione dei rischi, sia operativi che occupazionali, e la generazione di nuove opportunità di business.

A tal proposito – si legge in una nota – alcuni moduli della piattaforma riguarderanno l’efficientamento dei processi di acquisto, la riduzione dei consumi energetici, l’ottimizzazione delle politiche di prosuming (ovvero quelle rivolte ai soggetti consumatori che sono a loro volta dei produttori), l’identificazione di strategie ottimali di manutenzione predittiva e prescrittiva, l’ottimizzazione della gestione della logistica delle parti di ricambio e relativo magazzino.

“La tecnologia oggi ci permette di mettere a sistema conoscenze, informazioni, dati e immagini di processi, che costituiscono le basi delle odierne attività, per poter prendere le decisioni migliori e raggiungere obbiettivi tecnici, economici, sociali e ambientali – ha commentato Enrico Zio, docente del Politecnico di Milano e all’Ecole de Mines Paristech e Presidente di Dido -. La collaborazione con Fincantieri rappresenta dunque una grande opportunità per lo sviluppo dell’industria e dei servizi del Paese, e quindi per il benessere della sua popolazione”.

“Introdurre la decision intelligence e metterla a sistema significa contaminare il mercato italiano con soluzioni fortemente innovative, che rendono oggi Fincantieri un apripista del settore – ha dichiarato Laura Luigia Martini, Ceo business advisor ed executive vice-president corporate business development di Fincantieri -. L’obiettivo è di diventare leader di mercato nell’offerta di tecnologie e metodologie a supporto della definizione delle strategie aziendali”.

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