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Festa a Vico, la grande cucina italiana chiamata da Gennaro Esposito a Vico Equense celebra valori, cultura e luoghi della gastronomia

Oltre settanta chef stellati e le grandi promesse della cucina italiana del domani chiamati da Gennaro Esposito a partecipare ad un grande evento gastronomico e di solidarietà sociale unico nel suo genere

Festa a Vico, la grande cucina italiana chiamata da Gennaro Esposito a Vico Equense celebra valori, cultura e luoghi della gastronomia

Si riparte in grande stile festeggiando i venti anni di una manifestazione gastronomica, unica in Italia e all’estero, che vede sotto i riflettori quella che può essere definita l’arte della grande cucina italiana.  Da oggi a martedì 13, il grande chef Gennaro Esposito patron de La Torre del Saracino, due stelle Michelin, Premio Michelin Chef Mentor per aver  dimostrato “un’eccezionale e naturale attitudine nel condividere la sua conoscenza, nel formare, far crescere e promuovere le nuove generazioni di chef”, apre le porte della sua kermesse che vede affiancati, fra Vico Equense e Seiano, grandi star e giovani promesse della cucina, volti noti al grande pubblico e volti talentuosi scoperti in ogni angolo del Paese che noti lo diventeranno in breve, tutti impegnati in un costante dialogo diretto con il pubblico a testimoniare la storia, la cultura, i valori e il futuro del grande patrimonio gastronomico italiano. Ogni piatto racchiude una storia, un legame profondo con la terra e i suoi prodotti, e Festa a Vico diventa l’occasione per scoprirne tutte le sfaccettature. È così che l’esperienza culinaria diventa un viaggio nei ricordi, nella tradizione e nell’autenticità, ricco di emozioni e generatore di ricordi indelebili.

Ma non consiste solo in questo l’unicità della straordinaria iniziativa voluta e perseguita da Gennaro Esposito da venti anni a questa parte.  Nata come una festa fra grandi chef la manifestazione ha mantenuto nel tempo un costante impegno di solidarietà sociale, unendo amatori, cultori, appassionati del gusto e dello stare insieme, per stringere legami autentici e duraturi: tutti i ricavi della manifestazione che attira migliaia di appassionati da tutta Italia all’insegna della grande cucina vengono devoluti in beneficenza. Cifre a dir poco impressionanti. In totale, Festa a Vico ha già raccolto nella sua storia oltre un milione e centomila euro (270.000 euro nella scorsa edizione). Per questa Festa a Vico sono stati selezionati sette progetti di altrettante Onlus cui effettuare le donazioni curati rispettivamente da Fondazione Umberto Veronesi; La bottega dei semplici pensieri, associazione di volontariato costituita da familiari di persone affette da sindrome di down; ALTS, associazione per la lotta dei tumori al seno; Noi con Voi, associazione per l’aggiornamento tecnologico del programma di endoscopia pediatrica e lo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali dell’età evolutiva dell’Azienda ospedaliera Federico II di Napoli; la Fondazione sostenitori dell’ospedale Santobono di Napoli; l’associazione Aequa solidale costituita dalla maggior parte delle parrocchie vicane e dalla Caritas Diocesana.

La cena delle stelle: i locali di Pizza al metro diventano un super ristorante pluristellato italiano e internazionale

Clou della manifestazione sarà la Cena delle stelle, l’evento benefico più esclusivo, cui possono partecipare solo 250 persone, che si svolge nei locali della famosa Pizza al metro di Vico Equense tempio dell’autentica pizza napoletana trasformato per l’occasione in un ristorante pluristellato per un menu eccezionale firmato dalle star della cucina  nazionale e internazionale: Roberto e Enrico Cerea – Da Vittorio*** – Brusaporto (BG); Carlo Cracco – Carlo Cracco* – Milano (MI); Massimo Bottura – Osteria Francescana*** – Modena (MO); Enrico Bartolini – Mudec*** – Milano (MI); Andrea Berton – Berton* – Milano (MI); Tony Lo Coco – I Pupi* – Bagheria (PA); Giancarlo Morelli – Morelli – Milano (MI); Maurizio Serva – La Trota* – Rivodutri (RI); Cristiano Tomei – L’Imbuto – Lucca (LU); Pino Cuttaia – La Madia** – Licata (AG);Emanuele Scarello – Agli Amici ** – Udine (UD); Giovanni Solofra – Tre Olivi** – Paestum (SA); Antonio D’Angelo – Nobu Milano – Milano (MI); Gennaro Esposito – La Torre del Saracino ** – Vico Equense (Na) ; Tomaz Kavcic – Gostilna Pri Lojzetu* – Zemono, Slovenia; Shigeru Nakaminato – Bunon – Tokyo; Akio Nishikawa – Sakuragumi; Casabianca Mattia – Ristorante Uliassi – Senigallia (AN); Di Donna Carmine – Hotel La Palma – Capri (NA); Palmieri Armando – Gallerie d’Italia Napoli – Napoli (NA); Vannucci Gabriele – Gelato Vannucci – Firenze (FI); Vecchione Carmen – Pasticceria Dolciarte – Avelllino (AV); Gabbiano Salvatore – Pasticceria Gabbiano – Pompei (NA); Maresca Antonino – Consulente; Camplone Fabrizio – Pasticceria Caprice – Pescara (PE); Ferretti Sandro – Pasticceria Ferretti – Mosciano Sant’Angelo (TE); De Riso Salvatore – Pasticceria Sal De Riso – Minori (SA); Di Costanzo Mario – Di Costanzo Patisserie –; Napoli (NA); Cannavacciuolo Michele – La Torre del Saracino – Vico Equense (SA).

La Repubblica del cibo: le botteghe del centro storico e le strade diventano un ristorate a cielo aperto dell’autentica Italia gastronomica

Altro grande momento è la Repubblica del Cibo, tutto il centro storico di Vico Equense, negozi di ogni genere non solo gastronomici, dalle oreficerie alle pelletterie, dai negozi di tessuti a quelli di articoli tecnici, strade, giardini, palazzi si aprono alle postazioni degli chef con i loro piatti e oltre 50 artigiani con i prodotti del territorio, un riconoscimento alla cucina come festa di tutti e come richiamo alle sue origini popolari e quindi fortemente radicate nel tessuto cittadino

Per i golosi un appuntamento da non perdere è Dessert Storm, evento che riunisce, allo stabilimento Axidie, 40 pastry chef e le loro specialità, dal dessert storico napoletano a quelli innovativi. Ogni serata si conclude con un after party per celebrare lo spirito di convivialità della manifestazione.

Insomma “Festa a Vico” non è solo una vetrina gastronomica ma è soprattutto una scuola di cultura gastronomica che vuole diffondere nel mondo, da quel Sud che ha dato origine alla Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Unesco, l’invito a considerare il cibo non solo un elemento di piacere ma anche un fattore di crescita legato alla storia e al presente del territorio e delle sue valenze contadine, artigiane e imprenditoriali.

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