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Ferraris (ex Terna): “La pandemia spinge a ripensare il modello di sviluppo”

Intervenendo al Festival della Comunicazione di Camogli l’ex Ad di Terna, Luigi Ferraris. ha sostenuto che la pandemia è un’occasione per cambiare il modello di sviluppo, riservando più spazio ai territori. Lo smart working è un esempio di come si possa cambiare il modo di lavorare

Ferraris (ex Terna): “La pandemia spinge a ripensare il modello di sviluppo”

“Essere rilevanti sul territorio: sviluppo economico-finanziario e nuove opportunità”. Questo è il titolo del panel nel corso del quale è intervenuto l’ex amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris, in occasione del Festival della Comunicazione di Camogli, di cui il manager è ospite. Durante il suo intervento Ferraris ha citato Einstein e ha commentato fenomeni come lo smart working, ponendolo in raffronto con la transizione energetica di cui si è occupato al più alto livello, nei suoi anni di militanza per Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale. Ecco l’intervento di Ferraris:

“Come disse Albert Einstein nel lontano 1930 ne “Il Mondo come Io vedo” “E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. Oggi la crisi da pandemia mondiale ci da’ l’opportunità di ripensare il nostro modello economico e di sviluppo, i cui principali beneficiari possono essere proprio i territori. Pensiamo alla diffusione del fenomeno dello Smart working, che ormai sta diventando strutturale nelle principali realtà aziendali del nostro Paese.

Qui il mio passato nel settore energetico mi suggerisce una similitudine molto suggestiva. Così come stiamo assistendo ad una inarrestabile transizione energetica verso modelli di generazione distribuita, oggi stiamo parallelamente vivendo un fenomeno di trasformazione del modo di lavorare, con transizione probabilmente inarrestabile verso modelli di lavoro diversi con minore concentrazione nei grandi centri urbani e progressivamente verso una maggiore diffusione del lavoro parcellizzato e Smart diffuso sui territori, anche quelli più piccoli e sperduti.

Questo offre al nostro Paese un’unica opportunità di connettere questi territori, non solo con l’energia, ma anche e soprattutto con infrastrutture fisiche (le strade) e digitali (la fibra). Non dimentichiamoci che tutto questo va attentamente pianificato e accompagnato da adeguate misure di compensazione, non solo economica ma anche sociale e ingegneristica, ripensando le struttura di conglomerato urbano alla luce di questo nuovo paradigma, ricordandoci che in tutto questo la persona con i suoi valori e la sua sensibilità devono essere sempre centrali.

Qui il mio passato nel settore energetico mi suggerisce una similitudine molto suggestiva. Così come stiamo assistendo ad una inarrestabile transizione energetica verso modelli di generazione distribuita, oggi stiamo parallelamente vivendo un fenomeno di trasformazione del modo di lavorare, con transizione probabilmente inarrestabile verso modelli di lavoro diversi con minore concentrazione nei grandi centri urbani e progressivamente verso una maggiore diffusione del lavoro parcellizzato e Smart diffuso sui territori, anche quelli più piccoli e sperduti.

Questo offre al nostro Paese un’unica opportunità di connettere questi territori, non solo con l’energia, ma anche e soprattutto con infrastrutture fisiche (le strade) e digitali (la fibra). Non dimentichiamoci che tutto questo va attentamente pianificato e accompagnato da adeguate misure di compensazione, non solo economica ma anche sociale e ingegneristica, ripensando le struttura di conglomerato urbano alla luce di questo nuovo paradigma, ricordandoci che in tutto questo la persona con i suoi valori e la sua sensibilità devono essere sempre centrali”.

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