Condividi

Fendi: inaugura la nuova factory a Bagno a Ripoli in Toscana. Investiti 50 milioni e lavoro per 700 dipendenti

Con la nuova Fendi Factory è stata anche recuperata la storica fornace Brunelleschi. Si allarga sul territorio toscano il polo dei grandi brand internazionali della pelletteria

Fendi: inaugura la nuova factory a Bagno a Ripoli in Toscana. Investiti 50 milioni e lavoro per 700 dipendenti

Alta moda e basso impatto ambientale. E’ su questi criteri che Fendi, dal 2001 appartenente al gruppo francese del lusso Lvmh, ha inaugurato il nuovo stabilimento per la lavorazione della pelletteria vicino a Firenze, il quale a regime darà lavoro a circa 700 dipendenti.

Per il nuovo stabilimento Fendi Factory con 30 mila metri quadri di cui 13.000 coperti e 3.500 ricoperti da pannelli solari, sono stati investiti 50 milioni, il più alto mai fatto dal gruppo Lvmh in Italia per una manifattura.

Nella Fendi Factory di Capannuccia, nel Comune di Bagno a Ripoli, diretta da Giulia Cellie sono già presenti 400 i lavoratori: 370 vengono dalla vecchia sede di Ponte a Ema, 30 sono nuovi. Ma altri 300 saranno assunti in tre anni, fino ad arrivare a quota 700.

Si amplia il polo dei brand internazionali sul territorio toscano

A Ponte a Ema in circa due anni di lavori si avvicenderà invece Givenchy che va ad aggiungersi alle new entry dei brand della pelle internazionali sul territorio: da Céline a San Polo, Balenciaga a Cerreto Guidi e tra poco anche Yves Saint Laurent all’ex Palazzaccio di Scandicci.

L’apertura è arrivata quasi in concomitanza con l’avvio della nuova edizione delle Journées Particulières (Jp) (14-16 ottobre), con cui Lvmh promuove il saper fare dei suoi artigiani, che torna dopo ben quattro anni di stop. “Abbiamo aspettato il momento giusto , perché non potevamo organizzare le Journées né online né distanziati – spiega Antoine Arnault, responsabile comunicazione e ambiente di Lvmh, intervenuto al taglio del nastro –. Il senso dell’iniziativa è permettere alle persone di vedere e toccare da vicino quello che i nostri artigiani sanno fare”.

Recuperati i 3500 metri quadrati della fornace Brunelleschi

La Fendi Factory è nata sulle ceneri della storica fornace Brunelleschi, un tempo produttrice di mattonelle, poi abbandonata al degrado tra cemento, eternit e rave party abusivi per quasi 30 anni e demolita definitivamente nel 2019, proprio dopo l’acquisizione del sito da parte del gruppo francese.
Grazie alle tecnologie green che sono state utilizzate, lo stabilimento conta di ottenere entro il 2023 la certificazione Leed Paltinum, programma che attesta le prestazioni degli edifici in settori chiave, quali il risparmio energetico e idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni. Per gli arredi sono state riutilizzate pelli di stock così come i mobili imbottiti a cui è stata data una seconda vita.

Riuso, recupero e risparmio tra gli obbiettivi

“Negli ultimi anni abbiamo capito che dobbiamo perseguire con realismo i nostri obiettivi di sostenibilità” dice Arnault, “e che dobbiamo essere trasparenti e onesti sui risultati. Nel programma Life 360 di Lvmh, per esempio, abbiamo raggiunto dei risultati in anticipo, mentre su altri siamo in ritardo». Oltre al clima, il mondo è oggi però preoccupato anche da una grave crisi geopolitica e dalle sue conseguenze, legate soprattutto ai costi dell’energia. Persino Lvmh, che ha chiuso il terzo trimestre 2022 con un aumento delle vendite del 19%, sta affrontando il problema: “Di recente abbiamo lanciato un piano di risparmio energetico, dice Arnault, che prevede lo spegnimento anticipato delle luci dei negozi e cambi di temperatura entro un solo grado. Riusciamo così a ridurre i consumi del 10-15%, non è poco”.

Fendi Factory: Anche un centro per la formazione di giovani artigiani

La nuova Fendi Factory in Toscana sarà anche un importante centro per la formazione di giovani artigiani della pelletteria. “Abbiamo appena avviato una nuova masterclass dedicata alla pelletteria con l’Its di Scandicci, nell’ambito del programma “Adotta un Scuola” di Altagamma, che dimostra quanto per noi sia cruciale la formazione dei nuovi artigiani, dice Serge Brunschwig, presidente e ceo di Fendi, “e abbiamo già registrato un aumento dell’interesse degli studenti e delle loro famiglie per quello che facciamo qui. È necessario un cambio di passo: l’industria del lusso è fondamentale per l’Italia, ma il Paese deve investire di più nel suo futuro, come si fa in Germania e in Francia”.

La costruzione è integrata col verde del territorio circostante e ha anche un oliveto da 700 piante per produrre 900 litri all’anno di olio. Fendi ha anche realizzato e donato al Comune un parco pubblico di fronte all’asilo con aree gioco e una biodiversità garantita da piante autoctone. Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, ha annunciato per fine 2023 l’apertura della variante per raggiungere Capannuccia evitando Grassina: “Il nuovo stabilimento sarà un motore per l’economia”.

Commenta