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Fca e Exor: un risveglio tra ecobonus e pace con Covéa

La Ceo di Gm Mary Barra è tornata alla carica con una nuova causa negli Usa ma la Borsa la ignora e premia Fiat Chrysler tra i migliori del Ftse Mib – Elkann incassa l’intesa su Partner Re

Fca e Exor: un risveglio tra ecobonus e pace con Covéa

Non manca il lavoro per i consulenti legali di casa Agnelli. Gli avvocati hanno disinnescato la mina di una causa di Exor nei confronti della francese Covéa, colpevole di essersi tirata indietro, complici i problemi sollevati dalla pandemia, dall’acquisto di Partner Re. John Elkann, dopo aver minacciato cause miliardarie, ha preferito procedere ad un’intesa, peraltro vantaggiosa, con uno dei colossi finanziari transalpini, evitando lo scontro in aula. L’accordo prevede che Covéa investa 1,5 miliardi di euro insieme ad Exor in un veicolo che sarà gestito da Partner RE.

Metà dell’importo sarà dedicato ad investimenti insieme a  Exor mentre ulteriori 750 milioni saranno investiti in alcuni veicoli speciali gestiti da Partner RE, dedicati a contratti di riassicurazione su catastrofi immobiliari e altri contratti a breve termine (primi investimenti per 500 milioni da gennaio 2021 mentre 250 milioni da gennaio 2024). Difficile valutare l’impatto finanziario del deal. Evidente, però, il suo valore strategico: Exor rafforza la sua presenza nella riassicurazione e prenota un possibile ritorno di fiamma con Covéa comunque alla ricerca di nuovi spazi di crescita. 

Per una causa che si allontana, un’altra, politicamente più insidiosa, che ritorna. General Motors è tornata alla carica presso la procura federale di Detroit, che già aveva respinto analoga richiesta, di condannare Fca per aver danneggiato, attraverso manovre con i vertici del sindacato dell’auto, la stessa Gm durante i negoziati per il rinnovo dl contratto. Il presunto  boicottaggio sarebbe stato orchestrato da Sergio Marchionne in persona, per favorire un’intesa tra le due case.

L’accusa, mossa dopo la condanna per corruzione di un dirigente Chrysler, è già stata respinta dalla corte di Detroit, ma la Ceo di Gm, Mary Barra, è tornata alla carica sostenendo di avere nuove prove sul coinvolgimento di due leader sindacali, Dennis Williams e Joe Ashton: i due, già membri del board di Gm per conto dell’Uaw (azionista del colosso dell’auto) dietro pagamento di mazzetta nei Paradisi fiscali avrebbero passato informazioni a Marchionne e sabotato le relazioni sindacali. 

Difficile che stavolta il tribunale accolga le richieste di miss Barra che appaiono più che altro come un’operazione di disturbo a pochi mesi dalla fusione tra Psa e Fca, che finora ha retto ad ogni ostacolo, a partire dai danni della pandemia. Non pochi analisti ritenevano che i termini della fusione non avrebbero retto al peggioramento dei conti, specie di Fca, maturato durante il lockdown. Ma i numeri annunciati dalla casa italo-americana, grazie alla componente Usa, sono risultati assai migliori del previsto per la gioia di Carlos Tavares, il futuro leader del nuovo gruppo, deciso a difendere il deal che permette a Psa di metter piede in Usa.

Il peggio, poi, sembra superato anche in Europa: a luglio in Italia il gruppo ha venduto 31.044 vetture, il 9% circa del mercato italiano che, a sua volta, sta recuperando dai minimi della pandemia:- 11% a luglio contro -23,7% di giugno con la prospettiva di un forte rimbalzo favorito dagli ecobonus (12 milioni di euro richiesti nei primi tre giorni). Non è il caso di far festa, insomma, ma si può attendere il decollo della 500 elettrica e i nuovi modelli Maserati con una punta di ottimismo in più. E il mercato, che a fine mattinata premia Fca con un rialzo superiore al 3%, mostra di crederci. 

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