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Fca: cedola extra grazie a Magneti Marelli, utili e ricavi su

Il gruppo ha pubblicato i risultati del trimestre, che vedono l’utile netto adjusted a 1,396 miliardi di euro, in crescita del 51% rispetto allo stesso periodo di un anno fa – L’operazione Magneti Marelli consentirà in primavera la distribuzione di un dividendo straordinario da 2 miliardi.

Fiat Chrysler Automobiles ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto adjusted di 1,396 miliardi di euro, in crescita del 51% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L’utile netto, invece, risulta pari a 564 milioni di euro (-38%). I ricavi trimestrali di Fca sono saliti del 9% a 28,771 miliardi di euro, con l’ebit adjusted arrivato al livello record di 1,995 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto a un anno. Le consegne complessive di Fca (comprese le jv) sono state pari a 1,16 milioni di vetture, in progresso del 3% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Al 30 settembre 2018 l’indebitamento netto industriale è di 189 milioni di euro, quando al 30 giugno il gruppo registrava una liquidità netta industriale di 456 milioni, mentre a fine 2017 l’indebitamento netto industriale era di 2,39 miliardi di euro. La variazione negativa nel periodo estivo è dovuta principalmente ai versamenti discrezionali anticipati ai piani pensionistici per 600 milioni di euro al netto delle imposte.

La vendita di Magneti Marelli a CK Holdings Co. Ltd, che controlla il gruppo giapponese di componentistica giapponese Calsonic Kansei e che fa capo al fondo Usa Kkr, farà felici gli azionisti: Fca ha infatti comunicato che grazie alla cessione sarà distribuito nella primavera del 2019 un dividendo straordinario di 2 miliardi di euro nelle tasche degli azionisti del gruppo italo-americano. L’operazione Magneti Marelli vale da sola un controvalore di 6,2 miliardi di euro. La distribuzione dei dividendi, precisa tuttavia Fca nella nota, è soggetta all’approvazione da parte del consiglio di amministrazione e dell’assemblea degli azionisti.

Ai risultati il contributo più importante è arrivato dall’area Nafta (Stati Uniti, Canada e Messico), con l’area Emea rimasta pressoché stabile. In America Latina si vede una ripresa del Brasile, con l’Argentina ancora in sofferenza. Negativo l’apporto dell’Asia, con il mercato cinese che non decolla per il gruppo italo-statunitense.

Fca ha confermato i target operativi per la fine dell’anno, rivedendo invece la stima sulla liquidità netta industriale. Il gruppo guidato da Michael Manley conferma di aspettarsi ricavi netti tra 115 e 118 miliardi di euro, un ebit adjusted tra 7,5 e 8 miliardi di euro e un utile netto di circa 5 miliardi di euro. Per quanto riguarda la liquidità netta industriale, ora attesa tra 1,5 e 2 miliardi di euro, contro la precedente previsione di 3 miliardi, il gruppo spiega che questa riflette il riallineamento della produzione alla domanda attesa e i versamenti discrezionali anticipati effettuati ai piani pensionistici, al netto delle imposte.

Dopo la pubblicazione dei conti trimestrali, il titolo Fca a Piazza Affari è risalito intorno alla parità per poi tornare a -2,67% sotto quota 14 euro.

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